Fallisce anche la Oti (Officine tessili italiane). Lo ha stabilito ieri la sezione fallimentare del tribunale di Isernia che stava gestendo il concordato Ittierre e che era entrata in difficoltà in seguito al fallimento della Ikf, sua azienda ‘madre’.
È stata l’avvocato Rita Formichelli che ha presentato la cosiddetta istanza di ‘autofallimento’ in tribunale, decisione inevitabile, ha confermato la stessa legale, di fronte ai debiti per circa sette milioni nei confronti dell’Ittierre e dei crediti maturati dai quaranta e più dipendenti della Oti.
Soldi che la Oti non aveva e per questo la richiesta di fallimento era inevitabile anche per scongiurare possibili conseguenze di carattere giudiziario per il commissario dell’azienda.