Isernia minaccia Frattura e chiede un riequilibrio della rappresentanza in Consiglio regionale. Devono essere sei i Consiglieri regionali eletti per la provincia di Isernia, in caso contrario la città pentra chiederà l’annessione all’Abruzzo.

In Comune sono pronti a iniziative di protesta clamorose: restituire i certificati elettorali, dimettersi in massa dal ruolo di Consiglieri comunali e non andare a votare. Si parla anche di un eventuale referendum per passare con l’Abruzzo. Il Consiglio comunale ha approvato un documento congiunto che impegna il governatore Frattura a cambiare la legge elettorale regionale.

«Il problema lo si risolve attraverso il riconoscimento proporzionale degli eletti. È un impegno che abbiamo assunto il giorno dopo l’insediamento del Consiglio regionale, quando abbiamo verificato la sicura, insufficiente rappresentanza territoriale di questa provincia. Il problema lo si risolve attraverso il riconoscimento proporzionale degli eletti». Lo dichiarò quasi due anni fa il governatore Paolo Di Laura Frattura durante una seduta monotematica sulla sanità del Consiglio comunale.

Quando il gioco si fa duro i duri cominciano a giocare! Questa volta si farà sul serio o sarà il solito grande bluff? Il governatore è esperto di bluff, siamo abituati alle sue giocate clamorose pur avendo in mano una coppia di due. Isernia giocherà la sua partita fino in fondo o vuole solo bleffare? Se non si ottiene la giusta rappresentanza in Consiglio regionale, siamo sicuri che dalle minacce si passerà ai fatti?

Se non si ha intenzione di mantenere quanto sottoscritto nel documento condiviso dall’intera assise, è meglio fermarsi subito. Gli elettori sono stufi delle prese in giro. Non è più il momento di scherzare, la nostra città, come tutta la provincia, sta subendo una spoliazione senza precedenti. Avere sei Consiglieri regionali eletti per la provincia di Isernia puo’ essere l’unico modo per impedire un ulteriore declino socio-economico della nostro territorio. In questi anni di governo Frattura siamo stati penalizzati fin troppo, se non si cambiano le carte in tavola, dal poker si passerà a giocare a “Tressette col morto”.

Nibbio

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