La recente scomparsa di Umberto Tàccola ha rattristato tutti gli isernini. Toscano di nascita (Livorno, 8 aprile 1922), ha vissuto a Isernia per circa trent’anni, dal 1980 al 2009, allorquando si trasferì in Sardegna.

Il giorno in cui lasciò la nostra città, in una intervista, Taccola disse: «Sono sempre stato uno spirito nomade. Il luogo in cui mi sono fermato più a lungo durante la mia vita è stato Isernia. Quando sono giunto in questa terra, nel 1980, l’ho subito amata e ho deciso di restarvi. Vado via solo perché a ciò mi costringono gli accadimenti. Isernia la porto nel cuore e conto di tornare ogni tanto». E, infatti, nei due anni successivi tornò molte volte. Poi l’età glielo impedì.

Tàccola è stato un apprezzato illustratore, dotato d’un segno grafico elegante ed essenziale. Fra le centinaia di sue opere e le decine di mostre e progetti artistici, si ricordano le celebri immagini ispirate dall’Homo Aeserniensis e i suggestivi scorci dei paesi della nostra provincia che riprodusse in stupendi pannelli a china. Altrettanto note sono le caricature di personaggi locali che Tàccola raffigurò con sapienza satirica e con provocatoria capacità di cogliere il ‘difetto’ per trasformarlo in ‘effetto’. Importanti sono anche gli acquerelli realizzati per illustrare, con eccelsa maestria, alcuni volumi di fiabe; senza contare i numerosi disegni inseriti in pubblicazioni turistiche e in libri di saggistica, narrativa e poesia.

Gli Isernini lo stimavano sia come artista che come uomo. Tàccola era sempre cordiale, gradiva il dialogo e l’ironia, amava stare con la gente ed era amico di tutti. Lui ci ha lasciati, ma le sue opere restano e ci consentono di continuare ad ammirare immagini ricche di arte e di bellezza. Isernia, che di Umberto Tàccola è stata la città adottiva, è addolorata per la sua morte e lo ricorda con grande affetto e infinita ammirazione.

Giacomo d’Apollonio, Sindaco di Isernia

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