Ieri pomeriggio, venerdì 30 giugno, nella sala consiliare del Comune di Isernia, è stato presentato il libro di Alvaro Fiorucci e Raffaele Guadagno: «Il divo e il giornalista – Giulio Andreotti e l’omicidio di Carmine Pecorelli, frammenti di un processo dimenticato».

Ad introdurre l’evento è stato il saluto del sindaco Giacomo d’Apollonio, al quale sono seguiti gli interventi dei due autori del libro, Alvaro Fiorucci e Raffaele Guadagno, nonché quelli del consigliere nazionale dell’ordine dei giornalisti Vincenzo Cimino, del presidente dell’ordine degli avvocati di Isernia Maurizio Carugno, del presidente della Camera penale distrettuale molisana Erminio Roberto e del presidente del Tribunale di Isernia Vincenzo Di Giacomo.

A moderare l’incontro l’avv. Giovancarmine Mancini, componente del direttivo della Camera penale distrettuale molisana e consigliere comunale di Isernia. Rosita Pecorelli, sorella di Carmine, ha deciso di non intervenire perché troppa era l’emozione nel ricordare il fratello scomparso.

Carmine Pecorelli, meglio conosciuto come Mino Pecorelli, nacque a Sessano del Molise. Nel 1944, appena sedicenne, si arruolò nel Secondo corpo polacco in quel periodo attivo nella zona. Dopo la fine della seconda guerra mondiale si diplomò a Roma; successivamente si trasferì a Palermo, dove si laureò in giurisprudenza all’università degli studi di Palermo.

Tra la fine degli anni cinquanta e i primi anni sessanta lavorò nella capitale come avvocato. Divenne esperto di diritto fallimentare e fu nominato capo ufficio stampa del ministro Fiorentino Sullo, iniziando così ad entrare nell’ambiente del giornalismo. Fondatore dell’agenzia di stampa «OP-Osservatore Politico» («OP») che divenne poi anche una rivista, venne assassinato a Roma in circostanze ancora oggi non del tutto chiarite.

Dopo l’omicidio di Aldo Moro, Pecorelli aveva pubblicato sulla sua rivista, nel frattempo divenuta settimanale, alcuni documenti inediti sul sequestro, come tre lettere inviate alla famiglia. La ricerca lo aveva portato a scoprire alcune verità scottanti, tanto che profetizzò anche il suo stesso assassinio.

Rosita Pecorelli (sorella di Carmine)

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