di Christian Ciarlante
Era il 4 aprile 2018 quando l’ex governatore della Regione Molise, Paolo di Laura Frattura, annunciò: “Ci sono risorse immediatamente disponibili, per 2 milioni e 400mila euro, per il completamento di Palazzo Jadopi. Una cifra congrua e spendibile che la Regione ha deciso di investire per completare i lavori del palazzo storico sito nel centro storico di Isernia”. A quasi un anno di distanza da quell’annuncio, non è cambiato nulla.
Palazzo Jadopi è ancora in stato di abbandono, chiuso e usato come discarica. Anche l’associazione commercianti e artigiani del centro storico aveva chiesto la riapertura dei cantieri per riqualificare la struttura, operazione necessaria per dare nuova vita al borgo antico pentro.
Frattura era a fine legislatura quando diede la notizia che accese un barlume di speranza negli isernini, ma ad occuparsi delle procedure di cantierabilità e stabilire le destinazioni d’uso di Palazzo Jadopi, è compito del suo successore Toma. Tante le idee per l’utilizzo della struttura una volta riqualificata, peccato che al momento nessuno parli più della questione. Il fantasma del garibaldino che abita nello stabile può dormire sogni tranquilli, per ora, non verrà sfrattato.
Il palazzo nobiliare fu acquistato dalla Regione circa 21 anni fa ed avrebbe dovuto ospitare uffici regionali presenti nella città pentra. I lavori di restauro iniziarono come previsto nel 2010, poi però si bloccarono probabilmente per carenza di fondi. Con il passare degli anni, il palazzo storico ha iniziato il processo di lento decadimento dovuto all’incuria e agli eventi atmosferici.
All’interno dello stabile ci piove, quindi si può immaginare come siano ridotte le stanze e il cortile. L’immobile sta subendo un deterioramento grave che alla lunga può diventare irreversibile. Inoltre è diventato rifugio per topi, gatti e forse, non è da escludere, anche per qualche senzatetto (altro che fantasma garibaldino). Il gioiellino nel centro storico di Isernia è diventato un altro simbolo di spreco di denaro pubblico e degrado.
Nel 2017 il sindaco d’Apollonio propose di fare di Palazzo Jadopi la sede dell’Accademia delle Belle Arti. In Consiglio comunale, passò all’unanimità, la mozione del Consigliere di Alleanza per il Futuro Giovancarmine Mancini per chiedere alla Regione il restauro completo dell’antico edificio nobiliare.
Ora l’immobile rischia di fare la stessa identica fine del Roxy hotel di Campobasso. Se non si passa dalle parole ai fatti, e non si interviene con urgenza, non rimarrà che abbatterlo. Questo ovviamente comporterà un mostruoso aumento dei costi che, la cifra messa a disposizione dalla Regione, non sarà in grado di coprire.
Al momento non resta che attendere la luce verde da Campobasso, ma se qualche Consigliere comunale o regionale, prendesse a cuore le sorti dello storico palazzo nobiliare, forse, si avrebbe qualche speranza in più per superare impasse.