di Christian Ciarlante

Sembra si sia conclusa, almeno ci auguriamo, la stucchevole telenovela legata al valzer delle poltrone al Comune di Isernia. I soliti giochi di potere hanno rischiato di mandare all’aria la maggioranza guidata dal sindaco Giacomo d’Apollonio. Ad agitare le acque in Consiglio comunale, è stata la questione legata alla modifica dello Statuto.

Nel novembre del 2018, il Consiglio comunale di Isernia, ha varato il nuovo Statuto dell’ente. Le due novità politiche più importanti riguardano l’introduzione della figura del vice presidente del Consiglio comunale ed il rinnovo, a metà mandato, della figura del presidente del Consiglio. Ricordiamo che il vecchio Statuto risaliva al 2004.

L’elezione di un nuovo presidente del Consiglio, in sostituzione di Giuseppe Lombardozzi, avrebbe sicuramente messo fine alla legislatura in anticipo e mandato tutti a casa. Infatti, in esecuzione di quanto previsto dal nuovo Statuto comunale, a metà legislatura è prevista l’elezione di un nuovo vertice dell’assise civica.

Lombardozzi, per rimanere al suo posto e far valere le sue ragioni, ha chiesto l’intervento del Ministero dell’Interno e, in tempi record, è arrivata la risposta: il nuovo Statuto comunale sarà valido dalla prossima legislatura. Per tutti gli altri Consiglieri comunali, invece, doveva esserlo già da questa legislatura.

Giuseppe Lombardozzi resta Presidente del Consiglio Comunale, con buona pace di chi già si stava pregustando il nuovo ruolo politico. A questo punto, salvo sorprese, come detto, dovrebbe calare il sipario sulla pietosa vicenda. Il sindaco d’Apollonio, per ora, può tornare a dormire sogni tranquilli, almeno fino alla prossima battaglia politica.

Passata la bufera, è ora di tornare ad occuparsi della città di Isernia. Il capoluogo pentro, ma soprattutto gli isernini, sono stanchi di queste beghe da pollaio. I problemi sono tanti, troppi ed hanno bisogno di essere risolti senza perdere altro tempo in sciocchezze del genere.

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