Nella giornata di venerdì 25 novembre 2022, ad Isernia, in occasione della presentazione del libro del Sen. Manuel Vescovi “Stati Uniti D’Italia, si è tenuto un interessante confronto sul Presidenzialismo, Federalismo e Meritocrazia, principi in cui si riassume il DDL di iniziativa popolare, denominato appunto “Stati Uniti d’Italia”, depositato in Cassazione lo scorso 23 novembre 2022 dal Sen. Manuel Vescovi e da lui ampiamente illustrato nel citato ed omonimo libro “Stati Uniti D’Italia”.
Erano presenti all’evento, moderato dall’Avv. Emanuela Fancelli, il sen. Manuel Vescovi, presidente dell’Associazione Stati Uniti d’Italia ed autore del citato libro, il Sindaco di Isernia Piero Castrataro, il Consigliere Regionale Filomena Calenda e il Vicario Mons. Rocco Iannaccone; gli ospiti, intervistati dall’Avv. Fancelli, si sono confrontati con estrema chiarezza e competenza sul Presidenzialismo, il Federalismo e la Meritocrazia, offrendo non solo grandi spunti di riflessione, ma gli strumenti per una consapevole valutazione delle proposte contenute nel citato DDL.
Il Sen. Vescovi, sul Federalismo e l’Unità, ha evidenziato: “Si parla di unità valorizzando le differenze, andando a valorizzare le eccellenze del nostro Paese, non appiattendole (…) per diventare un Paese che può crescere. (…) Nel 2006 c’erano 3 milioni di italianiall’estero iscritti all’AIRE, oggi sono 6 milioni, cosa vuol dire ? Che se in Italia non hai lavoro o non vedi la prospettiva o non hai futuro, prendi ed esci dal Paese. La nostra capacità è trasformare l’Italia in un Paese attrattivo e potrebbe esserlo al 100%”.
Il principio per cui le particolarità siano un valore aggiunto è stato quindi riassunto in modo eccellente da Mons. Iannaccone: “La diversità è vera ricchezza”, evidenziando così l’importanza di un passaggio qualitativo di mentalità.
Altrettanto centrale è il ruolo che viene attribuito alla meritocrazia che, secondo il DDL citato, diviene un concetto da introdurre già a livello costituzionale. Lo scopo è dar vita ad una sana competizione tra i lavoratori, pur mantenendone i diritti, che “consenta di premiare la voglia di fare” , perché non è giusta la parità di stipendio tra chi lavora e chi semplicemente trascorre del tempo sul posto di lavoro (Cit. Vescovi).
La Consigliera Regionale Filomena Calenda ha invitato a riflettere come la mancanza di meritocrazia allontani i giovani che spesso si arrendono di fronte non solo alle raccomandazioni, ma anche alla non considerazione degli obiettivi e, in generale, dei meriti conseguiti; la meritocrazia, chiaramente, si accompagna alla competenza e, continua l’assessore Calenda, l’attuazione di questo principio nella pubblica amministrazione potrebbe essere il cambiamento di cui abbiamo bisogno.
Sul punto, il moderatore dell’evento, l’Avv. Emanuela Fancelli, ha dato sicuramente voce al pensiero comune, che suscita una diffusa indignazione, secondo il quale spesso la privatizzazione è la naturale conseguenza dell’inefficienza di una gestione “pubblica”, perché è noto che in alcuni settori con la gestione “pubblica” si registrano grandi passività, mentre con la privatizzazione si riescono ad ottenere enormi profitti.
Parlando di Pubblica Amministrazione, autonomia e federalismo, il Sindaco di Isernia Castrataro, ha ribadito il principio, più volte espresso in campagna elettorale, per il quale “il Sud deve smettere di piangersi addosso, perché se non ha coscienza della propria forza non riuscirà mai a crescere. Noi siamo passati da una società una molto operosa perché contadina, ad un trasferimento di denaro enorme, fino agli anni 80, con una classe politica incapace di gestire questi trasferimenti (…) L’efficienza di quei soldi è stata ridicola nell’investimento effettivo e lo vediamo nelle opere incompiute. Ripetere quell’errore sarebbe la morte finale anche di questa terra”. A questa premessa validissima è seguita una riflessione per tutti i presenti sul fatto innegabile che, se è vero che ci siano trasferimenti in più verso queste regioni dallo Stato e che il Sud viva anche di questi, è altrettanto vero che “vi è un trasferimento inverso che non viene valutato che è quello delle risorse umane. (…) La regione Molise perde 3000 persone all’anno (che si trasferiscono) (…) e questa popolazione è giovane (…) Perdiamo giovani formati che vanno al Nord”. Chiara l’esortazione ad un vero cambio di mentalità negli stessi cittadini e ad una politica che sappia motivare i giovani offrendo loro opportunità concrete di lavoro nella loro regione.