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CIAO GIANNI

 

 

Gianni Massaro l’amico di sempre si è spento questa mattina in seguito ad una grave malattia che a soli 50 anni lo ha portato via.

L’inventore nel Molise della pubblicità tabellare stradale e delle gondole pubblicitarie, ci ha lasciati prematuramente.

Persona seria e lavoratore indefesso, ottimo padre di famiglia e marito esemplare, di umili origini, ha costruito nel corso della sua pur breve esistenza un impero nel segmento della pubblicità.

Chi ha avuto la fortuna di conoscerlo, ne ha tratto la giovialità, il senso dell’humor anche in situazioni limite come la morte. “La consapevolezza della morte è peggio della morte stessa”. Gianni ha combattuto, lottato strenuamente contro questa consapevolezza, contro una malattia infame che lentamente lo ha dilaniato.

Cosa resta in un uomo che per spirito si è sempre distinto dalla massa per il suo modo di essere?

Siamo certi che sia la continuità della sua famiglia. In un momento di riflessione Gianni mi confidò qualche mese fa: “sono contento, quando al mattino guardo i miei figli e mia moglie”. Una tenerezza che gela il sangue, un dolore immenso per tutti pensare che da oggi non sarà più tra noi.

Il saluto estremo a Gianni, le più profonde e sentite condoglianze alla famiglia, potrebbero risultare retoriche di circostanza in questa triste occasione, ma non lo sono.

Alla notizia infausta, ma non inaspettata, ho avuto un sussulto, come se un pezzo della tua vita si disintegrasse con la sua scomparsa. Come dimenticare i primi esperimenti di Radio ad Isernia, le prime registrazioni vocali con RDS? Una vita in cui anche se in parallelo tra di noi vi è sempre stata stima, raffronto con la realtà molisana. Gianni sempre attento alle problematiche della sua città, della sua “Sernia”si avventurò anche contro le lobbies in una campagna elettorale ad Isernia proponendosi come candidato sindaco e riscuotendo un ottimo consenso elettorale.

Gianni, oltre alla famiglia ha amato il canto e le moto, l’amicizia e il vivere giusto, tra un convivio e una pizza, tra una barzelletta e l’impegno continuo nel far progredire il suo lavoro.

Marcel Proust, lo scrittore e saggista francese, ha interpretato l’estremo saluto con un senso di realtà, poco religioso, ma estremamente veritiero nella mente di chi resta e ricorda chi non c’è più.

“Le persone non muoiono immediatamente, ma rimangono immerse in una sorta di aura di vita che non ha alcuna relazione con la vera immortalità, ma attraverso le quali continuano ad occupare i nostri pensieri nello stesso modo di quando erano vivi”.

Ciao Gianni, riposa in pace.

Giungano le più sentite condoglianze a tutti i familiari dalla nostra redazione, dall’editore e dal direttore di Futuro Molise.

 

Pietro Tonti

 

 

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