La seduta del Consiglio provinciale è stata espressamente richiesta dai consiglieri di opposizione e dal capogruppo Pdl Roberto Di Pasquale per avere informazioni in merito alle società partecipate della Provincia di Isernia. 

All’ordine del giorno, si sono poi aggiunte altre mozioni a firma dei consiglieri di minoranza Antonio Sorbo e Marcello Cuzzone.

In apertura di seduta, inoltre, da questi ultimi sono state anche poste delle domande di attualità che, come da regolamento, hanno avuto la precedenza nella discussione. Una di queste domande aveva per oggetto un diverbio accaduto tra un ex dipendente ed un attuale dipendente della Provincia, sul quale è in corso un iter giudiziario di carattere penale. Il Presidente del Consiglio Lauro Cicchino, consultatosi con la struttura di supporto, come previsto dall’articolo 25 del Regolamento interno dell’Ente, ha dichiarato la seduta secretata per discutere della questione.

Il pubblico e la stampa pertanto sono stati invitati ad accomodarsi fuori dall’aula consiliare, al fine di trattare di una vicenda sulla quale era opportuno mantenere un certo riserbo, al fine di tutelare i protagonisti della vicenda e lo stesso Ente il cui Consiglio si apprestava ad entrare in merito ad una questione sulla quale vige una procedura di carattere giuridico.

A seguito della decisione di procedere sulla questione nel rispetto della privacy, si è presto levato un gran polverone; una discussione animata prevalentemente dal consigliere Antonio Sorbo che ha contestato la decisione di trattare la domanda d’attualità a porte chiuse. Dello stesso avviso la minoranza che ha deciso di abbandonare l’aula in segno di protesta.

Mentre sono rimasti i soli consiglieri della maggioranza; questi ultimi, però, non avrebbero potuto continuare a discutere di questioni poste all’attenzione dell’assemblea dall’opposizione.

“Se le regole esistono vanno sì rispettate”. Non transige il Presidente della Provincia di Isernia Luigi Mazzuto su quanto accaduto nel corso dell’ultimo Consiglio provinciale e stigmatizza il comportamento del consigliere Sorbo che, secondo il vertice di Via Berta, “ha colto l’occasione per fare del populismo e della demagogia che non giovano affatto alla politica e al momento di distacco che i cittadini vivono nei confronti della res publica”.

“Stigmatizzo il comportamento del consigliere Sorbo – ha dichiarato il Presidente Mazzuto – che ha dimostrato di fare vuota demagogia, mettendo in discussione un Regolamento che, non abbiamo certo fatto noi, ma che va rispettato. Procedere a porte chiuse in primis tutelava il Consiglio perché sulla questione, su cui Sorbo si auspicava di poter fare politica a modo suo, è in corso un iter giudiziario penale. 

Condanno pure il comportamento di tutti i consiglieri di minoranza che hanno abbandonato l’aula, sebbene avessero loro stessi chiesto la convocazione del Consiglio, evidenziando così ancora una volta il totale disinteresse che hanno rispetto all’attività amministrativa dell’Ente, appellandosi alla loro assurda maniera di fare politica, fondata esclusivamente sulla polemica inutile, sul contraddittorio ad ogni costo, sugli attacchi che spesso vanno ben oltre la corretta dialettica politica. Così la politica si svuota di contenuti e i cittadini se ne allontanano sempre di più”.
Articolo precedenteA.S. Termoli Calcio: Pino De Filippis è il nuovo direttore sportivo
Articolo successivoMeno 111.000 statali, ma la spesa per stipendi aumenta di quasi 40 mld