Saranno i troppi carichi incarichi ad aver fatto scivolare il sindaco Brasiello sulla buccia di banana dell’utilizzo di fondi destinati alla sicurezza scolastica, utilizzati invece per l’auditorium. Oppure si tratta di un piano architettato per far fuori l’Unimol e innescare l’avvento dell’università La Sapienza di Roma, nella maestosa struttura dell’auditorium di Corso Risorgimento?

Domande a cui “Gigi” non vuole o non può rispondere, anche se incalzato dall’intervistatore che lo mette alle corde, rimanda a data da destinarsi per approfondire la questione.
Quello che Raimondo Fabrizio, consigliere comunale di opposizione di centro destra, dell’amministrazione pentra ha scoperto tra le delibere, lascia turbati.
Tutto nasce dalla decisione del Senato Accademico dell’Unimol di abbandonare la sede della facoltà di Scienze Politiche dal centro storico di Isernia per trasferirla a Pesche, in quanto, le promesse del sindaco enunciate tra luglio e agosto scorso, di aver trovato il denaro per rinnovare anche il contratto con la curia e scongiurare il trasferimento della facoltà a Pesche, sono cadute inesorabilmente nel dimenticatoio. Stizzito da questo atteggiamento, il rettore Palmieri, qualche giorno fa, senza indugi ha portato in auge la problematica al Senato Accademico, il quale ha deliberato il trasferimento a Pesche. Ed è qui che “Gigi” Brasiello si sveglia dal torpore, e rilancia speranzose proposte di colloqui e tavoli per evitare la dipartita dell’Unimol dal centro storico di Via Mazzini.
Mentre lanciavamo strali e ci interrogavamo sulla notizia, appuravamo che Brasiello avrebbe condotto presso l’auditorium, l’Università La Sapienza di Roma facoltà di infermieristica di Isernia, con un investimento di 150 mila euro, necessari per adeguare la struttura e realizzare aule e laboratori per gli studenti.
Il consigliere comunale Raimondo Fabrizio scopre che 100 dei 150 mila euro erano stati richiesti dal comune alla regione Molise per i lavori di ristrutturazione e messa in sicurezza dell’edificio scolastico della scuola primaria San Giovanni Bosco. L’amministrazione comunale chiede alla regione di trasferire, i fondi per la scuola all’auditorium, motivando tale richiesta con la necessità di adeguare la struttura ad ospitare l’università del Molise. La sicurezza delle scuole può attendere…
La regione acconsente di deviare il finanziamento verso l’auditorium, con la convinzione che tale somma sarà destinata all’Unimol: fin qui tutto regolare.
Ed ecco l’arcano. La giunta retta dal nostro “Gigi” conclude l’accordo con l’Università La Sapienza e i 100 mila euro, pìù denaro tratto da un capitolo comunale per 50 mila euro, saranno destinati alla facoltà di infermieristica de La Sapienza, eludendo i patti con la regione, e con presunta premeditazione, consentire che l’Unimol chiuda definitivamente la facoltà al centro storico.
Il consigliere Raimondo Fabrizio avvalora queste ipotesi con delle prove schiaccianti
Spulciando le carte, egli si imbatte nella Delibera regionale del 24 novembre 2014, dove i 100 mila euro richiesti dalla vecchia amministrazione Melogli, destinati alla sicurezza scolastica della scuola elementare citata, sono impegnati, invece, per l’adeguamento di alcune sale dell’auditorium, proprio per una sede – come specificato nel protocollo – dell’università del Molise. Ed è la nota allegata alla delibera regionale del settembre 2014 a testimoniarlo. Appurando che tale investimento era stato distratto a favore dell’Università la Sapienza, Fabrizio ha aperto il caso che attende risposte dal primo cittadino. Brasiello comunque, rimanda ad altri tempi e luoghi le giustificazioni su cosa è accaduto. Ci auguriamo che ve ne siano. Alla luce dei fatti parrebbe tutto scontato.
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