di Pietro Tonti

Isernia di nuovo commissariata per altri nove mesi, fino a maggio 2016, quando i cittadini saranno richiamati alle urne.

Si chiude oggi – 11 settembre 2015 –  l’esperienza politica del primo cittadino e presidente della provincia pentra. 19 voti contrari e 13 a favore, il Bilancio di previsione non è stato approvato e si è spalancata la porta alla gestione prefettizia. Fondamentali i voti di sfiducia di 7 consiglieri di maggioranza per determinare la fine di un mandato che avrebbe potuto avere una continuità, se il sindaco avesse avuto un maggior dialogo con i suoi consiglieri.

Invece il tira e molla degli incarichi, una giunta blindata, ruoli mancati e tanti rospi ingoiati per chi era stato estromesso da qualsiasi partecipazione all’attività amministrativa, hanno fatto tracimare il vaso. Nonostante gli avvertimenti, Brasiello non ha dato ascolto, non ha voluto distribuire a costo zero, in base alle competenze dei singoli, gli incarichi, producendo malcontenti diffusi. Naturalmente, per chi ha permesso l’elezione del sindaco, impegnandosi in prima persona in una estenuante campagna elettorale, ottenendo anche 300 voti, difficilmente può accettare supinamente di restare nell’ombra. Diventa difficile giustificare al proprio elettorato quella mancanza di ruoli all’interno di un’amministrazione. Molti consiglieri di maggioranza, si sono visti anche aggredire verbalmente dai loro elettori, proprio per la mancanza di specifiche mansioni, con il rischio di non essere più rieletti, di perdere quindi consensi dopo tanto indefesso lavoro, nel convincere gli isernini sulle qualità gestionali proprie e del sindaco.

La mancanza di dialogo, le promesse mancate, e quel pizzico di superiorità alla marchese del Grillo del primo cittadino: “io sono io e voi non siete un c…o!” manifestatosi nella scelta di assessori esterni, senza concertazione, con la giustificazione dell’appartenenza a parenti illustri, ha contribuito a determinare la fine anticipata dell’amministrazione Brasiello.

Dal punto di vista strettamente legato alla politica, lo scrivevamo in un articolo precedente, che anticipava la devastazione amministrativa di questa sera, le scelte di Brasiello, notoriamente uomo di destra prestato alla sinistra e al PD per essere eletto, si sono rivelate infauste.

Eletto con l’appoggio incondizionato dell’ex assessore regionale Scarabeo, del deputato Leva e del senatore Ruta, per un breve periodo si è rivolto a loro per risollevare le sorti della città, per consigli e per guardare al futuro con progettualità, oltre l’ordinaria amministrazione. Poi all’improvviso inizia ad avere sempre più preferenze nella direzione del presidente della giunta regionale Frattura e della segretaria regionale del PD Fanelli, acuendo ancora di più quella differenza di vedute differenti nei gruppi contrapposti nei Dem. Un gioco che non ha inciso in maniera determinante sulla debacle di oggi, ma che ha lasciato perplessi i primi veri sostenitori del suo mandato.

L’atto amministrativo odierno, decreta la fine di una carriera politica per Luigi Brasiello che lo ha visto protagonista negli ultimi due anni. Presumibilmente contava di ottenere consensi tali da vedersi eletto, in un futuro non molto lontano, anche in regione, per arginare la presenza in Consiglio regionale dei venafrani.

brasiello big1

Venendo al pratico dell’attività amministrativa, scaricare solo su Brasiello le colpe ci appare eccessivo, ma un leader è un leader e deve saper dialogare a 360° per ottenere i risultati: non è stato così.

Nell’elenco che segue, abbiamo cercato di evidenziare i principali temi stigmatizzati dai cittadini isernini, sui quali vi erano motivazioni oggettive affinchè questa amministrazione lasciasse il passo al commissariamento. Evidenziamo anche le attività positive che in questi due anni di mandato la giunta Brasiello ha realizzato.

 

 

Attività criticate:

  • Perdita dell’Università
  • Ridimensionamento dell’ospedale di Isernia
  • Tasse comunali al massimo storico
  • Scarsa attività infrastrutturale
  • Piscina comunale non utilizzabile
  • Villa comunale senza verde pubblico
  • Nessuna programmazione per evitare la fine del commercio e delle attività artigianali
  • Gestione rifiuti differenziati
  • La fine della manifestazione “la Canzone Italiana d’Autore”
  • Gestione dell’auditorium
  • Viabilità interna e borgate
  • Totale abbandono (Parco delle Testuggini)
  • Mancate e tempestive decisioni su ospitalità profughi in città

 

Attività avviate:

 

  • Raccolta differenziata porta a porta (nessuna amministrazione precedentemente vi era riuscita)
  • Inizio lavori per parco cittadino in area ferroviaria
  • Attività finalizzate al sociale e all’ospitalità dei senza tetto e sfrattati.
  • Attività culturali low cost
  • Manutenzione puntuale dei corsi d’acqua

 

 

Surroga del presidente della provincia di Isernia in seguito alla caduta dell’amministrazione Brasiello.

 

Il primo cittadino di Isernia eletto anche presidente della provincia pentra, perde il doppio ruolo.

In base alla nuova legge sul riordino delle province, sarà il vice presidente Consigliere Cristofaro Carrino a subentrare a Luigi Brasiello nel ruolo di presidente della provincia  fino a nuove elezioni.

 

 

 

 

 

 

 

 

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