Nella mattinata odierna, presso il Palazzo del Governo, si è svolta, presieduta dal Prefetto Guida, una riunione tecnica, cui ha partecipato anche il Presidente della Regione Donato Toma, per analizzare, anche sotto il profilo della tutela ambientale, le problematiche connesse alla discarica di Tufo Colonoco, ubicata in questa Provincia.

All’odierno incontro hanno preso parte l’Assessore Regionale all’ambiente, Nicola Cavaliere, i Sindaci dei comuni di Isernia e Forlì del Sannio, il Comandante Provinciale dei Carabinieri, accompagnato dal Comandante del Gruppo Forestale dei Carabinieri, rappresentanti dell’ARPA Molise, del COPRIS ed i titolari della Ditta Smaltimenti Sud, gestore del sito di stoccaggio e trattamento dei rifiuti. Erano presenti, altresì, rappresentanti locali delle associazioni ambientaliste, WWF e Legambiente, ed il Consigliere Regionale Vittorio Nola.

Il tavolo di confronto tra le Amministrazioni interessate, convocato a seguito della ferma opposizione di alcuni amministratori locali al progetto di ampliamento della discarica di Tufo Colonoco, ha reso possibile enucleare e svolgere una prima valutazione sulle criticità esistenti. Preliminarmente, in considerazione della rilevanza della tutela ambientale e della salute, è stato affrontato il tema dell’inquinamento, con particolare riferimento alle esalazioni odorigene derivanti dall’impianto di compostaggio.

La Regione Molise, al riguardo, per il tramite dell’ARPA, ha riferito l’esito del costante monitoraggio svolto sull’attività della discarica di Tufo Colonoco, rappresentando di aver emesso alcune prescrizioni a carico della Ditta che la gestisce. Quest’ultima si è impegnata ad eseguire ed ultimare i lavori entro e non oltre 60 giorni, evidenziando che, al fine di azzerare completamente le emissioni odorigene nella zona, sono stati adottati innovativi sistemi tecnologici che potranno assicurare, sotto ogni profilo ambientale, l’ottimale qualità della vita della cittadinanza che vive nello zone limitrofe alla discarica.

E’ stata, altresì, affrontata la tematica della provenienza dei rifiuti e sul punto – dopo aver chiarito che l’autorizzazione rilasciata dalla Regione riguarda la quantità massima dei rifiuti abbancabili e la natura “non pericolosa” dei medesimi, non anche la loro provenienza – sono state fornite rassicurazioni circa la capillare attività di controllo, realizzata dalle Forze di Polizia anche su impulso di questa Prefettura, sui mezzi che conferiscono rifiuti in discarica, al fine di verificare appunto che non si tratti di rifiuti pericolosi e eventuali condotte che integrano il reato di traffico illecito di rifiuti.

Al riguardo, è stato ricordato che numerosi mezzi di trasporto sono stati verificati, alcuni dei quali sono stati sottoposti anche a sequestro penale, il cui successivo procedimento, però, si è concluso con l’archiviazione, da parte della Procura della Repubblica di Isernia, in quanto i rifiuti trasportati erano conformi a quelli da conferire in discarica, ossia di tipo non pericoloso.

Per quanto concerne, invece, l’ampliamento del sito di Tufo Colonoco, si è ricordato che lo stesso è stato autorizzato dalla Regione Molise con determina dirigenziale nr. 1697 del 4.5.2018 a seguito di un lungo e complesso iter amministrativo adottato in virtù delle valutazioni strategiche compiute dalla Regione Molise nel “Piano Regionale Discariche 2015-2016”.

Pertanto, preso atto che l’adozione della determinazione è ormai inoppugnabile e definitiva, si è registrato l’impegno dell’attuale Giunta regionale di effettuare un serrato monitoraggio sotto ogni profilo ambientale e sull’ottemperanza, entro 60 giorni, delle prescrizioni adottate dall’ARPA a carico del gestore della discarica; di prevedere l’adozione di misure di compensazione a favore delle comunità che sopportano un carico ambientale maggiore; di valutare, in futuro e nel prossimo Piano discariche, anche grazie all’implementazione della raccolta differenziata e della progressiva riduzione del rifiuto indifferenziato da stoccare, l’adozione di apposite, diversificate, strategie affinché lo smaltimento dello stesso sia sempre più sostenibile per il territorio.

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