L’intitolazione della sede del Consiglio regionale all’onorevole Florindo D’Aimmo è un atto dovuto arrivato, forse, anche con un po’ di ritardo in quanto si tratta di un riconoscimento meritato ad un uomo che più di tutti ha incarnato l’essenza di questa regione.

Così, se ricordiamo il 63° anno della nascita del Molise con la sua autonomia, non si può non ricordare chi dal ’70 lo ha costruito dal nulla. Un’azione che solo uomini capaci potevano compiere. Io ricordo, anche dai racconti di mio padre in quegli anni, le problematiche e gli entusiasmi di allora da cui nacque quell’idea di sviluppo rimasta integra e che forse, ad ggi, non abbiamo ancora del tutto realizzato.

Uno sviluppo basato sulla valorizzazione delle risorse umane ma anche delle risorse territoriali. Un’idea di sviluppo che, nel parlare di D’Aimmo, non può prescindere dal ricordo della costruzione di quell’autostrada che poi ci fu sottratta da altre regioni e che avrebbe fatto del Molise una regione ancora più ricca.

Conservo gelosamente i ricordi personali, fatti anche di discussioni per individuare quale potesse essere la strada migliore da seguire per la crescita del Molise, ma posso affermare con assoluta certezza che Florindo D’Aimmo è uno dei padri fondatori di questa nostra regione.

In questa occasione la mia speranza è che i momenti di riflessione sul passato siano la base per riflettere ed individuare la strada migliore del futuro del Molise, troppo spesso visto da questo Stato come un fardello.

E il ricordo della conquistata autonomia dovrebbe portarci a batterci con la stessa forza di allora per tutelare un territorio che merita di essere difeso e valorizzato.

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