PER LA NOSTRA ASSOCIAZIONE, OGGI È UN GIORNO DI AMAREZZA E RABBIA, NEL POTER DIRE: AVEVAMO RAGIONE

Si è svolta ieri la conferenza stampa del procuratore capo di Isernia Fucci e dei vertici locali dell’Arma dei Carabinieri, cui va la nostra gratitudine, per illustrare i risultati di quattro anni di indagini sul territorio della Valle del Volturno. Possiamo ora dire – senza soddisfazione, ma con l’amarezza di chi vede confermato un tragico pronostico – che noi Mamme avevamo ragione.
Troppi anni ci sono voluti affinché si capisse quello che stava avvenendo nella Valle del Volturno. Questo perché troppi sono stati i negazionisti; troppi i temporeggiatori; troppi, e troppo inutili – quando non dannosi – i tavoli tecnici.
Senza se e senza ma, chiediamo, una volta ancora, che si applichi IL PRINCIPIO DI PRECAUZIONE PRIMARIA, dicendo nettamente no a chi sta portando il nostro territorio alla distruzione.
Lo abbiamo domandato, con la forza e la determinazione di sempre, ai molti e di diversi schieramenti politici presenti a luglio alla presentazione dello studio epidemiologico condotto dal CNR di Pisa. Sono state parole vane, cadute, per l’ennesima volta, nel vuoto.
La nostra terra è sempre più oggetto di richieste di insediamento di impianti e opifici impattanti. Quale l’obiettivo? Forse quello di fare della Valle del Volturno, la nostra valle, la pattumiera d’Italia?
Si è giocato e continua, drammaticamente e cinicamente, a giocare sulla nostra salute.
Oggi è un giorno che può segnare la rinascita della nostra terra. Ci organizzeremo perché giustizia sia fatta, a partire dal riconoscimento dei risarcimenti a chi ha subito i danni derivanti dalla catastrofe ambientale causata al nostro territorio. Vogliamo che la rotta sia finalmente e definitivamente invertita: che la tutela del territorio e della salute divengano il centro di un’azione veramente capace di coltivare il bene comune, guardando alle generazioni avvenire. È nostro dovere – è dovere di tutti i cittadini – non chiudere gli occhi e non rassegnarsi di fronte all’ingiustizia.
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