Dopo una lunga attesa lo studio epidemiologico sulla piana di Venafro è finalmente partito. In questi giorni un’équipe del CNR di Pisa è stata a Venafro e Isernia per pianificare tutto il lavoro. Con il sindaco Alfredo Ricci sono state organizzate alcune riunioni operative in Comune.

Una di queste ha coinvolto la Asrem, che dovrà fornire i dati sanitari, mentre le altre sono servite per organizzare il trasferimento dei dati anagrafici delle persone residenti negli otto comuni coinvolti nel progetto. Oltre che su Venafro, l’attenzione dei ricercatori del CNR si concentrerà anche su Sesto Campano, Pozzilli, Conca Casale, Filignano, Montaquila, Monteroduni e Macchia d’Isernia. Tutto questo permetterà di analizzare la storia clinica di 22mila persone tra il 2006 e il 2018.

Un altro incontro, infine, è stato organizzato direttamente nel capoluogo di provincia con il personale dell’Arpa, che a sua volta fornirà i dati ambientali degli ultimi anni. Obiettivo finale naturalmente quello di stabilire se vi siano o meno dei collegamenti tra le fonti di inquinamento sulla piana e le cause di mortalità della popolazione. Nelle prossime settimane il piano – ha annunciato il sindaco Ricci – sarà presentato ufficialmente, partendo dalle scuole.

Sarà l’occasione per spiegare nel dettaglio cosa si sta facendo e quali sono gli obiettivi da raggiungere. Per completare la ricerca ci vorranno un paio di anni. Per lo studio epidemiologico la Regione ha stanziato 60mila euro, ai quali si aggiungono i 15 mila cofinanziati dallo stesso CNR e i fondi messi a disposizione dai comuni interessati e dal Movimento 5 Stelle.

Nelle prossime ore, intanto, è previsto un incontro in Regione per fare il punto sull’iter per l’installazione delle centraline mobili a Sesto Campano, Pozzilli e Montaquila.

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