Questa mancava. Anzi assolutamente nessuno l’aspettava, né tanto meno la desiderava. Ed invece è avvenuta, purtroppo per l’Italia intera. Ossia inneggiare alle Foibe ed alle tante vittime italiane innocenti precipitate -talune addirittura vive- nelle fessure delle rocce carsiche nel nord est dell’Italia, assurdamente sacrificate sull’altare dell’odio razziale voluto dalle truppe slave del Maresciallo Tito. Una iniziativa, tale incredibile inneggiare, quasi da non credere e di uno squallore unico sotto il profilo morale, sociale ed umanitario ! Ed invece purtroppo si è verificato a Firenze nel corso di un affollato corteo anarchico in segno di protesta per recenti episodi d’intolleranza politica tra studenti di opposte fazioni politiche di un istituto scolastico superiore fiorentino. Contesto nel quale il passo è stato breve nel passare ad oltraggiare verbalmente ad alta voce il Presidente del Consiglio dei Ministri, Giorgia Meloni, le istituzioni pubbliche nazionali e purtroppo, come scritto, addirittura nell’abbassarsi ad inneggiare alle Foibe ! Tanto stigmatizzato, due essenziali considerazioni su siffatta tristezza che proprio non si può lasciar cadere nel dimenticatoi, se non dopo doverose considerazioni. Le Foibe, come altre brutture di mente ed animo umani, non sono null’altro se non l’espressione del “diavolo”, del male che l’uomo porta dentro di se. Negatività cioè da cancellare finalmente d’acchito, senza “se” e senza “ma”. Si è stati capaci, purtroppo per noi tutti, di vicende siffatte che oggi bisogna lasciarsi alle spalle in tutta e piena convinzione, percorrendo assieme aldilà delle ideologie il viale della civiltà, della fratellanza e dello sguardo rivolto responsabilmente al domani comune. L’odio razziale, l‘avversione di parte, i presunti altari dell’infallibilità dell’idea personale non portano da nessuna parte. Dividono solo, contrappongono senza soluzione di continuità e di possibile “incontro”, seminano unicamente male e negatività. Ed invece occorre finalmente progredire facendo passi in avanti sulla strada della collaborazione e della reciproca comprensione, mettendo al bando una volta per tutte fuorvianti ideologie di parte. La chiusura, sia permesso, col confronto tra due vite dell’esistenza terrena. Il gambero per natura cammina arretrando. L’uomo invece é stato creato per avanzare, progredire e migliorarsi, se è vero com’è vero che è il primo essere del creato. I protagonisti del corteo fiorentino che, poveri loro, hanno inneggiato alle foibe, hanno dimostrato tutt’altro, arretrando sensibilmente sul piano umano. Tutti  noi altri, lo voglia Dio, intendiamo invece andare avanti, in totale convinzione. E la porta è sempre aperta a chi su siffatte premesse intende responsabilmente allinearsi nel nome della reciproca comprensione, bandendo una volta per tutte posizioni tali da inorridire come avvenuto nella culla della cultura italiana. Lì, dove Dante e tant’altri magnifici italiani si affermarono, si è vissuta una pagina bruttissima, da rimuovere seduta stante in vista di un futuro di progresso e civiltà di tutti.

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