“Possono partire 909 tirocini destinati alle fasce più deboli delle nostre comunità”, annunciano con soddisfazione il presidente della Regione, Paolo di Laura Frattura, e l’assessore Vittorino Facciolla.

“Portiamo a termine – ricordano –, una procedura avviata alla fine dello scorso maggio, quando abbiamo pubblicato il bando da 3 milioni di euro, a valere sulle risorse Por Fser-Fse 2014-2020. Come governo regionale ci eravamo prefissi di creare una reale opportunità di valorizzazione sociale ed economica per i cittadini molisani meno fortunati, attraverso una loro mirata qualificazione per il mondo del lavoro, e assieme ai nostri sette Ats abbiamo dato forma a un impegno rilevante che adesso verrà attivato”.

A ciascun Ambito territoriale sociale è stato concesso un numero di tirocini ripartito in ragione della popolazione residente:

  • Ats di Agnone, 12 comuni, 35 tirocini concessi (1 per migranti)
  • Ats di Bojano-Riccia, 25 comuni, 118 tirocini concessi (4 per migranti)
  • Ats di Campobasso, 26 comuni, 241 tirocini concessi (8 per migranti)
  • Ats di Isernia, 24 comuni, 134 tirocini concessi (4 per migranti)
  • Ats di Larino, 14 comuni, 83 tirocini concessi (3 per migranti)
  • Ats di Termoli, 19 comuni, 213 tirocini concessi (7 per migranti)
  • Ats di Venafro, 16 comuni, 78 tirocini concessi (2 per migranti)

“Da parte dei sette Ats molisani e dei Comuni coinvolti una risposta partecipata attenta e precisa che ha consentito ai nostri Servizi regionali di concludere nell’arco di pochi mesi le procedure previste. È il modo giusto di lavorare soprattutto nell’interesse di persone e lavoratori che rientrano nella categoria definita dalla norma svantaggiata”, sottolineano Frattura e Facciolla.

“I progetti per tirocini di orientamento, formazione e inserimento/reinserimento che abbiamo finanziato con 3 milioni di euro – fanno notare il presidente della Regione e l’assessore –, per la prima volta, ed è giusto evidenziarlo, li abbiamo destinati a una platea allargata di beneficiari per coinvolgere anche chi non ha avuto finora accesso al Sostegno nazionale per l’inclusione attiva.

Nel nostro intervento abbiamo voluto considerare anche i cittadini che non hanno famiglia, molto spesso penalizzati in termini di aiuto da questa loro condizione. Una quota di tirocini poi ai migranti presenti in Molise da almeno 3 mesi: diamo alle persone extracomunitarie l’occasione concreta di una reale integrazione che passa per la formazione e la qualificazione”.

“Questa è la strada che abbiamo imboccato – concludono Paolo Frattura e Vittorino Facciolla –, per una reale inclusione sociale”.

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