“Il tema – ha affermato Fanelli – si pone in modo ancora più drammatico e diffuso per i territori del Molise e della Puglia colpiti dal terremoto del 2002, in quanto la ricostruzione è ferma al 30% degli edifici e quindi la stragrande maggioranza degli immobili colpiti non sono tuttora agibili. Credo – ha continuato il delegato Anci – esistano altre forme per “evitare il pagamento dell’IMU” su tali immobili, ma quella adottata in modo chiaro per l’Abruzzo appare la migliore, in quanto elimina ab inizio ogni forma di dubbio al riguardo”.
Così Micaela Fanelli ha invitato l’Anci a “perorare la causa dei Comuni terremotati del Molise e della Puglia nelle sedi di confronto istituzionale in programma sul tema in questi giorni, in modo da recuperare l’iniqua applicazione che una norma siffatta determinerebbe fra Comuni, in violazione dell’art. 3 della Costituzione, unicamente perché appartenenti a territori diversi, chiedendo l’estensione dell’emendamento 4.201 a tali territori”.
Dopo la sollecitazione, negli uffici dell’Anci si sono adoperati per una possibile formulazione dell’emendamento che tenga in considerazione i Comuni colpiti dal sisma.