Il ricordo dei giovani molisani martiri nella guerra del 15/18

“Il Treno della Memoria”, che sta attraversando l’Italia con a bordo le spoglie del Milite Ignoto prima di rientrare nella Capitale, ha appena lasciato il Molise dopo ore di sosta nella stazione del capoluogo regionale. Un’occasione per rendere omaggio ai sacrifici dei tanti Giovani Martiri che s’immolarono per la libertà della Patria e la democrazia nella guerra del 1915/18. Anche il Molise pagò nella circostanza un grosso tributo di sangue e furono tante le mamme e le mogli che piansero figli e mariti partiti per la guerra, in molti casi senza far più ritorno nella loro terra d’origine ! Perciò il caso umano di ricordare, seppure in forma volutamente anonima, i giovani molisani della fine del secondo ventennio del secolo scorso caduti sulle Alpi orientali nel primo tragico conflitto mondiale. Detto che volentieri si riporteranno in cronaca altre testimonianze nel merito non appena pervenute in redazione da parte di congiunti dei Caduti, in questa sede ci soffermiamo su …, 23enne venafrano, falegname, marito e padre che rientrò in tutta fretta dalla Francia, dove trovavasi per lavoro, per rispondere alla chiamata alle armi. Il giovane era sposato con una compaesana contadina che le aveva dato un figlio e che portava in grembo altro nascituro, che però il falegname non ebbe mai modo di vedere ed abbracciare essendo nato dopo che il padre era caduto in guerra ! Tragedia su tragedia ! Il giovane soldato venafrano era stato arruolato qualche giorno prima e subito inviato al fronte. La sorte avversa -è quanto le autorità militari riferirono all’epoca alla vedova-  volle che la tenda sulle Alpi orientali in cui trovavasi assieme ad altri commilitoni venisse centrata da cannonate nemiche, con la morte istantanea di quanti c’erano all’interno ! Alla giovane vedova contadina, con un figlio nato da qualche anno e con un altro che sarebbe venuto alla luce pochi mesi dopo, venne comunicata solo la triste e dura notizia, “Suo marito … è deceduto sul campo di battaglia al fronte !”, senza nemmeno restituirle i resti. Spoglie che, dopo essere state composte -lo si apprenderà decenni dopo da parte di un pronipote del caduto- e rimaste a lungo nel cimitero di un paesino del nord/est dell’Italia senza che la contadina vedova a Venafro ne sapesse alcunché, riposano oggi anonimamente nel Sacrario Militare di Redipuglia a Trieste, simbolo e testimonianza del Sacrificio di tanti Giovani Eroi del 1915/18. Un esempio, quanto appena esposto, del pesante tributo di sangue versato dal Molise nel primo grande conflitto mondiale e che il citato transito del “Treno della Memoria” in territorio regionale ha offerto l’occasione per ricordare e commemorare, sottolineando il sacrificio di tanti giovani molisani. Ben volentieri, è bene ribadirlo, si ospiteranno altre testimonianze al riguardo che perverranno, indirizzando a futmolise@gmail.com .

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