A lanciare l’allarme, ancora una volta, è il dirigente medico del Pronto Soccorso di Isernia Lucio Pastore.

Quando è iniziata questa pandemia ci fu chiesto di creare una zona del Pronto Soccorso di Isernia dove poter isolare eventuali od accertati casi Covid per poi smistarli nel centro Covid di Campobasso o per rimandarli al proprio domicilio per essere curati con assistenza territoriale.

In quest’ottica abbiamo individuato una zona del Pronto Soccorso con accesso autonomo per i pazienti e percorsi interni che permettevano al personale di non contaminarsi e di non contaminare gli altri ambienti del servizio. Abbiamo utilizzato per questo fine anche la tenda dataci dalla protezione civile e posizionata all’ingresso del Pronto Soccorso.

Inoltre si è creata una zona grigia al II piano del blocco dell’emergenza, per permettere l’attesa della risposta dei risultati dei tamponi prima di immettere i pazienti nei diversi reparti dell’Ospedale. Questa organizzazione regge se funzionano le vie di smistamento dei pazienti o verso il territorio o verso il centro Covid di Campobasso.

Attualmente abbiamo tutti i posti letto occupati in area Covid e non riusciamo a smistare facilmente i pazienti. Se si è in difficoltà e si è deciso che anche il Veneziale deve diventare Ospedale Covid spero che ci si attrezzi in tempo perché la piccola struttura del Pronto Soccorso non può reggere da sola alla pressione che viene dal territorio per tenere tutti i pazienti Covid.

Siamo sotto organico, come molte altre Unità Operative e lo stato di stress degli operatori è notevole. Prima che la situazione diventi ingestibile si spera che vengano prese le giuste decisioni.

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