Scherzi del primo aprile, il divertimento giovanile di un tempo
Il giorno innanzi, con la pazienza e la disponibilità che erano loro congeniali, mamme e nonne ritagliavano
una sagoma di pesce da un pezzo di stoffa trovato in un cassetto di casa. Intanto nella mattinata dello
stesso giorno il figlio o la figlia, o il nipote o la nipote, avevano “preso” dalla lavagna a scuola un pezzetto di
gesso bianco con cui colorare di bianco la sagoma del pesciolino ritagliato da mamma o nonna. Quindi al
mattino del primo aprile, prima di avviarsi verso scuola, i minori mettevano nel palmo della mano “il
pesciolino” di stoffa imbiancato senza che altri potessero vederlo e, incontrati i compagni e le compagne di
classe per strada o fuori della scuola, sorridendo e divertendosi un sacco salutavano compagni e compagne
col rituale “Ciao ! Pesce d’Aprile !” e con gesto velocissimo “stampavano” il pesciolino imbiancato sulla
spalla o sul dorso dell’amichetto/a, che indossava -come tutti all’epoca- il grembiule nero sul quale restava
stampato e visibilissimo “il pesce d’aprile” tutto bianco. E non era raro il caso in cui “la stampa” veniva fatta
con scaltrezza, senza che il destinatario se ne avvedesse, sicché quegli portava in giro a lungo “il pesce
d’aprile” bianco stampato su spalla o dorso, ovviamente mentre amichette ed amichetti se la ridevano.
Ecco, questo era il classico “Pesce d’aprile !” tra fanciulli dei decenni trascorsi, un gesto ricco di simpatia,
amicizia e gioia di vivere in piena armonia coi coetanei. Ricordalo nella sua proverbiale genuinità appare
bello, così come erano simpatici i giochi giovanili di un tempo.