Nel mirino della dona che non le manda a dire il binario 20 bis nella Capitale ovvero “La Croce” dei viaggiatori ferroviari molisani ed altro ancora

 

Dalla venafrana Virginia Ricci, promotrice di mostre, appassionata della cucina bio, tra le autrici dell’antologia al femminile “Bella Per Sempre” e sovente attiva sulle maggiori tematiche cittadine, perviene l’interessante ed assolutamente  veritiera disamina di taluni problemi della nostra quotidianità in tema di trasporti pubblici. Ne ospitiamo il pensiero traendolo dal sito web “ Megl’ a tiemp’ “ da lei stesso ideato ed intitolato “Il binario20 bis”, il fatidico binario della stazione Termini a Roma da dove partono i treni diretti in Molise e per raggiungere il quale “tocca spolparsi” oltre un km. a piedi con valige ed altri pesi, tant’è distante : ” Il metaverso dei trasporti pubblici molisani –inizia la donna- è un posto infelice ed infame. Dentro ci potete trovare linee elettrificate sulle quali non viaggiano i treni perché 1) non ce li abbiamo e 2) non c’è il collaudo, bus sostitutivi in piena crisi che avrebbero tanto bisogno di una carezza sugli specchietti, stazioni fatiscenti e vuote che in confronto il Deserto del Gobi pare il centro di Tokio alle12, autisti che per avere gli stipendi devono affidarsi a Dio e -last but not least- decine e decine di bus nuovi di zecca con tanto di logo della Regione Molise in una concessionaria di Vasto Marina, che magari quei soldi si potevano usare per saldar i debiti con Trenitalia, così forse ci riammettono nel XXI secolo, … disgraziati!

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