Draghi il migliore lo ha nominato commissario sanità, anche se incompatibile

La domanda nasce spontanea: Donato Toma ci è o ci fa? Il governatore/commissario chiude e presenta il piano sanitario regionale, lo manda a Roma per l’approvazione, ma continua a chiedere osservazioni. C’è da stupirsi se la sua nomina è stata fatta da Draghi il migliore, in contrasto con la legge regionale che prevede l’incompatibilità del presidente della Regione con l’incarico ricevuto, oltre che per la sua professione di commercialista? Per Papa, il suo vice, ancora peggio. Ma questa non è che solo una delle chicche di SuperMario il salvatore della Patria che ha finito con l’affossare, dalla Capitale alle periferie d’Italia, come appunto il Molise, dove regna il disastroso Donato Toma da cui neppure il suo partito, Forza Italia, ha gli attributi per prenderne le distanze; anzi, con il suo pilatesto silenzio Berlusconi non fa altro che alimentare le illusioni di Toma di essere ricandidato alle prossime elezioni regionali, consentendogli di sparlare a vanvera contro gli stessi esponenti di spicco di Fratelli d’Italia, che nella coalizione di centrodestra ha la maggioranza, come Michele Iorio. “Critiche strumentali da certi personaggi che, dopo aver sfasciato la sanità molisana, vorrebbero ancora candidarsi a Presidente della Regione”. Così Il Toma ha accusato il suo predecessore Michele Iorio, attualmente consigliere regionale (FdI), di attaccarlo sulla sanità solo per un tornaconto politico e accusandolo inoltre di aver “generato la catastrofe sanitaria in Molise”. Ennesimo scontro, quindi, fra il Governatore e Michele Iorio, oggi in quota Fratelli d’Italia, e in aperta opposizione al presidente Toma, espressione di Forza Italia. Qualche giorno fa ne aveva chiesto le dimissioni a causa del nuovo Programma operativo sanitario inviato ai Ministeri che “non tutela i molisani”. Ieri è arrivata la replica di Toma. “Le critiche al Programma sanitario sono legittime quando sono a in di bene e costruttive. Non quando sono strumentali alle ambizioni di certi personaggi che, dopo aver sfasciato la sanità molisana, vorrebbero ancora candidarsi a Presidente della Regione.

Non si allarma la cittadinanza in questo modo, poi proprio che certe affermazioni arrivino da chi ha generato la catastrofe sanitaria in Molise, beh, questo fa veramente riflettere. Chi ha provocato il Commissariamento della Sanità molisana? No, non sono stato io”. “Toma e Greco (il consigliere dei 5 Stelle, ndr) iniziano ad apparire due facce della stessa medaglia. No capisco se ad infastidirli è stato il mio commento al Pos oppure il fatto di aver dichiarato che sulla sanità questo presidente sta sbagliando tutto e merita di andare a casa”, la controreplica di Iorio che pre􀏐igura un inciucio elettorale tra l’uscente governatore che si professa di Forza Italia e il Movimento 5 Stelle per la campagna elettorale delle regionali. “Chiedessero ai cittadini: quando ero presidente dlela Regione Molise i servizi sanitari funfunzionavano, gli ospedali erano aperti e i molisani non dovevano andare a curarsi fuori regione. Oggi con Toma sei hai un icuts, prima che l’ambulanza arrivi da Pescara o da Napoli si rischia di morire”, l’affondo di Iorio. Che non è il solo a muovere critiche a Donato Toma. Scarsa concertazione e ascolto sui contenuti del nuovoPiano operativo sanitario (Pos) predisposto dalla Struttura commissariale al cui vertice c’e’ il presidente della Regione, Donato Toma. E’ la sintesi di una nota stampa diffusa dalla segreteria regionale della Cgil e dall’organizzazione di categoria della Funzione pubblica in cui si denuncia “il metodo adottato dal Governatore/pluricommissario Donato Toma”. Il sindacato fa sapere di aver avuto notizia del documento di programmazione solo a seguito “del clamore suscitato da diversi soggetti sugli organi di stampa locale”. “Ci preme ricordare – si legge nella nota – che il 14 aprile scorso si e’ tenuto l’unico incontro su questo delicato argomento tra Cgil, altri sindacati confederali e di categoria e la struttura Commissariale. In quella occasione il sindacato aveva ribadito la necessita’ di potenziare le strutture sanitarie pubbliche e la sanita’ territoriale. Tra i temi affrontati anche quello della stabilizzazione del personale precario e la necessita’ di assumere personale dell’Asrem oggi fortemente carente e costretto a turni massacranti. Inoltre – fa sapere la Cgil – avevamo chiesto chiarimenti sul ruolo che si intende dare all’Universita’ del Molise che, proprio perche’ titolare di un Dipartimento medico, avrebbe potuto rappresentare un punto di riferimento costante non solo per il potenziamento dell’offerta sanitaria pubblica ma anche per la proposta formativa accademica. Nell’incontro di sei mesi fa Toma si limito’ a illustrare le linea guida per la stesura del Pos fornendo rassicurazioni generiche in merito alle problematiche poste e prese impegno, su richiesta delle parti sindacali, di proseguire il confronto di merito fornendo, quando possibile, documenti scritti per consentire ai sindacati di interagire e per proporre una reale valutazione del Pos. Nulla di tutto questo e’ stato fatto – osserva il sindacato – e oggi ci ritroviamo un Programma operativo gia’ bello e confezionato.

Riservandoci un’attenta lettura di merito del documento sanitario regionale che da una prima impressione sembra tracciare un futuro ancora piu’ incerto per il paziente/ nomade molisano, stigmatizziamo questo modo di operare che purtroppo e’ diventato ordinario nella nostra Regione. Una Regione che, ora piu’ che mai, su diversi argomenti, avrebbe bisogno di condivisione anziche’ di fenomeni soli al comando o peggio ancora di desuete promesse pre elettorali proposte dai candidati di turno nelle diverse tornate”.

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