di Giovanni Minicozzi
Una giornalista con gli attributi che merita di essere osannata per il suo gesto. Si tratta di Marina Ovsyannikova la quale durante il telegiornale trasmesso dal primo canale della televisione di Putin pur essendo dipendente della stessa rete ha esposto un cartello con la scritta ” qui vi raccontano bugie e io mi vergogno di aver manipolato l’informazione per ubbidire al potere. “NO ALLA GUERRA, NO ALL’INFORMAZIONE MANIPOLATA”.
Siamo al cospetto di un gesto esemplare di una donna che in nome della libertà di stampa e per una informazione corretta e veritiera ha messo a rischio la sua vita privata e la sua libertà. Infatti a distanza di un giorno non si hanno più notizie della giornalista che sembra essere svanita nel nulla. Naturalmente gli organi di stampa allineati con Putin hanno oscurato quanto denunciato da Marina.
Fatte le dovute proporzioni viene spontaneo paragonare le notizie diffuse dalle nostre parti, manipolate e poco veritiere, con la stampa di regime sottomessa al dittatore Putin. Nel Molise si continua a pubblicizzare le promesse dei governanti senza alcun riscontro di fatti concreti. Nuovi ospedali, torre Covid, rilancio del servizio sanitario, investimenti in infrastrutture e trasporti, ricostruzione post terremoto , contrasto alla povertà e alla disoccupazione rappresentano solo alcune delle tante emergenze di questa terra abbandonata al suo destino. In realtà anziché annunciare soluzioni i governanti continuano a rinviare sine die qualsiasi ipotesi concreta e a promettere il Paradiso in terra.
E nel frattempo la sanità resta collassata, la ricostruzione bloccata, infrastrutture e trasporti da terzo mondo, povertà e disoccupazione dilaganti. Esiste dunque un Molise virtuale ben raccontato dai bugiardi seriali e un Molise reale che soffre le pene dell’inferno. Sarebbe ora di reagire, costi quel che costi, perché la libertà non ha prezzo.
