Continua a far discutere a Venafro la richiesta di tributi consortili in assenza di servizi e prestazioni del locale Consorzio di Bonifica
Il settore agricolo del mandamento Venafrano, così come del Molise intero, vive momenti delicati sotto il profilo finanziario ed imprenditoriale. Ciononostante dal Consorzio di Bonifica di Venafro sono appena pervenute ad agricoltori e consorziati cartelle esattoriali consistenti che mettono in difficoltà i destinatari. Si aggiunga che in molti casi i servizi consortili resi non sono quelli attesi dall’utenza in tema di irrigazione dei campi ect. , per cui l’insoddisfazione dell’utenza è palpabile. Così come non va affatto sottaciuta la netta e datata posizione critica di quanti, pur non fruendo di alcun servizio consortile ricadendo le loro proprietà in aree urbanizzate, continuano a ricevere cartelle da pagare. In effetti continua ad apparire inconcepibile proseguire col chiedere contributi consortili a gente che a Venafro e dintorni da decenni non ha nulla più a che vedere con irrigazioni, sistemazioni delle strade consortili, tenute dei fossi di scolo delle acque ect. in base al fatto che le personali proprietà ricadono in aree urbanizzate e non più agricole da tempo immemorabile. Si citano, giusto per esemplificare, i titolari di appartamenti in pieno centro abitato e ai piani rialzati di edifici condominiali e quanti sono proprietari di abitazione e terreno nient’affatto servizi dall’irrigazione consortile in quanto, è bene ribadirlo, ricadenti in aree urbanizzate ! Ed è tanta l’assurdità della cosa che costoro anni addietro, goliardicamente e per rimarcare il tutto, diedero vita alla simpatica associazione NCNM (Noi Consorziati Nostro Malgrado). Non si ottenne alcunché, ossia le cartelle esattoriali continuano ad essere loro recapitate dal Consorzio di Bonifica di Venafro, ma si sottolineò pubblicamente l’incredibile della vicenda, che purtroppo continua a restare incredibilmente in piedi ! Dal che la domanda di tanti consorziati di Venafro e dintorni : si porrà finalmente termine alla stranezza di chiedere denaro a chi non riceve servizi di sorta ? Perché in effetti vige ovviamente la regola secondo cui … “Se nulla ricevo, nulla devo !”. O no … ?