Il 1 giugno 2022 alla Regione Molise arriva una pec in cui si comunica all’ente che il Presidente del Consiglio dei Ministri ha impugnato davanti alla Corte Costituzionale la legge regionale del Molise n. 4 del 2022, ritenendone l’articolo 1 costituzionalmente illegittimo, per violazione dell’articolo 117, secondo comma, lettera e), della Costituzione, in relazione all’articolo 3 del d.lgs. 118/2011 e, in particolare, al principio contabile dell’annualità del bilancio espresso nel principio applicato 9.1 dell’Allegato 4/2 al d.lgs. 118/2021 in materia di debiti fuori bilancio.

Così l’8 luglio 2022, con delibera di Giunta numero 226 con la sola assenza dell’assessore Niro, l’esecutivo regionale approva l’atto di costituzione in giudizio per difendere le ragioni delle sue scelte contabili. “L’ impugnazione governativa – si legge sulla delibera di Giunta – si fonda sull’unico motivo secondo cui la Regione avrebbe registrato l’impegno di spesa nell’esercizio 2021, ritenendo che la scadenza dell’obbligazione ricadesse nell’esercizio di emersione del debito e vincolando il pagamento all’avvenuto riconoscimento della legittimità del debito da parte del Consiglio regionale, effettivamente avvenuto nell’anno 2022, sicché l’Ente non avrebbe potuto impegnare le risorse prima del riconoscimento stesso”. Dal canto suo il governo regionale adduce come motivazione della sua scelta, illegittima per il Governo, “che l’iter amministrativo relativo alla proposta di legge regionale di riconoscimento della legittimità del debito fuori bilancio di cui innanzi è stato avviato con l’indispensabile e preventiva individuazione della copertura finanziaria da parte del Servizio competente per materia, avvenuta mediante richiesta di utilizzo del fondo per la definizione delle partite potenziali nello stato di previsione della spesa del bilancio 2021/2023 e variazione dei capitoli appositi, effettivamente compiuta in forza di deliberazione giuntale n. 473 del 29 dicembre 2021, cui ha fatto seguito la proposta di legge approvata dalla Giunta regionale con propria deliberazione n. 498 in data 30 dicembre 2021”.

A difendere la posizione della Regione Molise è stata nominata l’avvocatessa Claudia Angiolini dell’Avvocatura regionale, che è anche istruttore della DGR che la nomina.

Ma il centrodestra non aveva scelto Toma come candidato presidente per via della sua alta competenza in tema di bilanci?

Quando si dice: un tecnico prestato alla politica.

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