di T.A.

LA SCOMPARSA DEL 92ENNE DOCENTE, BENEFATTORE ED ALTRUISTA, NON AZZERA TUTTO QUANTO AVVENUTO SECONDO IL “COMITATO LIBERTA’ PER CARLO GILARDI”

Dal “Comitato Libertà per Carlo Gilardi”, che tanto si era battuto per il ripristino dei pieni diritti in materia di esistenza autodecisionale pro anziano docente del Lecchese senza purtroppo addivenire ad alcunché stante la morte del 92enne docente mentr’era ricoverato in un hospice, perviene il testo che segue. In buona sostanza l’organismo di solidarietà socio/umanitaria sorto tra conoscenti, amici e residenti della stessa zona nativa dell’anziano profssore i quali avevano sostenuto in più occasioni le reiterate richieste dell’anziano di poter tornare alla propria esistenza autonoma e libera tra la sua proprietà privata in collina
e gli animali da cortile, il Comitato citato -si scriveva- auspica novità di rilievo seppure postume a favore della memoria del 92enne all’indomani del pronunciamento della Corte Europea per i Diritti dell’Uomo. Il comunicato del ”Comitato Libertà per Carlo Gilardi” : “ La sentenza di condanna sacrosanta (della Corte Suprema Europea per i Diritti dell’Uomo, ndr) ora finalmente definitiva ha palesato ciò che tutta Italia ha visto e sentito e che le astuzie ed omertà italiane non hanno potuto fermare. Ora rimane da verificare se il comitato dei ministri d‘Europa deciderà di chiedere al governo italiano o se il governo stesso deciderà di
mettere mano a questa legge sbagliata con una serie di prescrizioni e riforme, affinché casi disumani di questo genere non siano più possibili. Purtroppo sappiamo con certezza che il caso Gilardi non é un caso isolato e, rimanendo tali le cose cioè con legge sbagliata, omertà e inerzia di certe istituzioni, tutti noi restiamo esposti a rischi di questo genere. Ci auguriamo che ora qualcuno paghi per la morte di questo  santo uomo e che la magistratura faccia luce sulle numerose ombre della vicenda di Carlo Gilardi, che sono state volute in primis da coloro che hanno guadagnato dalla sua prigionia prima economica e poi
fisica. Riteniamo che questo caso non sia finito con la sua morte ma che riserverà numerose sorprese nel prossimo futuro. Ora i pochi privilegiati a cui è stato concesso di frequentarlo da sempre, mentre ad altri cari amici e parenti del Gilardi venivano recapitati degli inspiegabili dinieghi, dovranno forse giustificare i soldi che ricevevano per questo servizio di visite “disinteressate” o nella speranza di divenire futuri ereditieri”. Firmato, “Comitato Libertà per Carlo Gilardi”.

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