Idonei ma senza cattedra, centinaia di «prof fantasma» in tutta Italia. Gli “idonei fantasma”, i docenti abilitati dallo Stato che hanno superato il concorso a cattedre 2016 ma che, a causa della legge 107/2015, la cosiddetta “buona scuola”, sono tagliati fuori dalle graduatorie del concorso stesso, chiedono il riconoscimento del loro merito e della loro idoneità concorsuale. Così si ritrovano senza lavoro, pur con le cattedre vuote.

Non hanno al momento alcuna possibilità di aspirare ad avere un posto fisso nella scuola: l’unica chance che gli rimane è tentare un prossimo, futuro concorso. Continuando a fare i supplenti. Ma senza alcuna corsia preferenziale. La riforma della Buona scuola, pur avendo assunto poco meno di 100 mila insegnanti, ha lasciato scoperti moltissimi posti: in parte per gli effetti della mobilità, in parte per la creazione di un organico funzionale, in parte per l’annosa discrepanza tra organico di fatto e organico di diritto. E quindi anche quest’anno sono saliti in cattedra circa 100 mila supplenti.

Anche le graduatorie sono fantasma. Se superi un concorso e il tuo nome non c’è nella graduatoria finale così come il tuo punteggio. Follie italiche! Molti idonei fantasma hanno dovuto sgomitare per ottenere la graduatoria definitiva e complessiva. La legge 107, ha normato i criteri di elaborazione delle Graduatorie di Merito, fissando un tetto del 10% di idonei sui posti disponibili, da inserire in graduatoria introducendo uno sbarramento che configura una situazione inedita e a tratti paradossale.

Numerosi docenti, infatti, dopo aver superato brillantemente tutti gli step selettivi, si trovano espunti dalla Graduatoria finale, impossibilitati a conoscere e verificare i rispettivi punteggi e seppur risultati idonei a fronte di una procedura dalla selettività inedita, di fatto inassumibili poichè rimossi dalla graduatoria alla stregua dei docenti bocciati.

Cosa chiedono gli ‘idonei fantasma’? Al fine di tutelare la scuola italiana e il loro merito, hanno una proposta che non prevede costi aggiuntivi per lo Stato ma è semplicemente una soluzione di buonsenso.

Nell’immediato chiedono:

– l’inserimento a pieno titolo nelle graduatorie di merito in modo da vedere riconosciuta la nostra idoneità al fine di coprire tutti i posti vacanti fino al bando del nuovo concorso.

– Un punteggio aggiuntivo ai fini dell’aggiornamento delle graduatorie di istituto che dovrebbe avvenire in primavera.

– La possibilità di mobilità nazionale (su base volontaria, per evitare di parlare di nuovo di docenti “deportati”).

– La possibilità, per i docenti in possesso di più abilitazioni, di essere assunti sulla classe di concorso in cui risultano idonei, ma con utilizzazione su quella in cui c’è più esigenza (questa misura potrebbe aiutare a coprire le cattedre di sostegno).

– Un doppio canale, costituito da graduatoria di merito 2016 e 2020, che consentirebbe la nostra progressiva immissione in ruolo e, al contempo, permetterebbe di non bloccare i concorsi futuri, dando così a tutti l’opportunità di tentare il concorso”.

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