di Tonino Atella

Finalità dell’iniziativa è il restauro della cadente “Croce di Pozzilli”, storico monumento pedemontano a nord/est dell’abitato cittadino. Precaria anche la tenuta della Croce per Le Noci, frazione di Venafro.

La “Croce di Pozzilli”, il monumento col simbolo della Cristianità -la Croce appunto- eretto intorno agli anni ’60 lungo la strada pedemontana che da Venafro conduce a Pozzilli e che dal monumento stesso prende il nome, tale “Croce di Pozzilli” è notoriamente in condizioni critiche di tenuta, inclinato su un lato, con la Croce completamente arrugginita, ricoperto di vegetazione spontanea e di fatto abbandonato senza la benché minima cura. Ed ecco allora venir fuori l’iniziativa di taluni venafrani rivoltisi per iscritto a Vescovo Diocesano, Sindaco di Venafro e Parroco di San Simeone (la chiesa più vicina al manufatto in tema) perché si proceda da parte di chi di competenza al risanamento del tutto, riportandolo alla solidità, alla bellezza ed alla suggestione di un tempo.

E’ quanto chiede la totalità dei credenti venafrani, di cui taluni cittadini si sono fatti interpreti scrivendo alle predette autorità. Di seguito riportiamo lo scritto citando il primo firmatario, Mauro Mugnolo, campano di origine, da decenni residente a Venafro con la famiglia e sino all’età lavorativa conduttore della Tenuta Pignatelli di Mastrati nell’alto Casertano al confine col Molise dell’ovest : “Quali cittadini e credenti di Venafro -inizia la missiva indirizzata come detto a Vescovo Diocesano, Sindaco di Venafro e Parroco di San Simeone- e constatato l’assoluto abbandono  che purtroppo contraddistingue la “Croce di Pozzilli”, situata lungo la strada pedemontana omonima del Comune di Venafro che porta al territorio di Pozzilli dal che la sua denominazione, si chiede la disanima della grave e delicata situazione in atto al fine di procedere al recupero strutturale di un monumento caro all’intera collettività venafrana ma purtroppo cadente in quanto privo della benché minima cura. Tanto si ricava dalla vegetazione spontanea che lo ricopre quasi del tutto, ma soprattutto dal precario stato del manufatto in mattoni, pietre e calce che sorregge il simbolo della Cristianità, ossia la Croce in ferro, a sua volta tutta arrugginita. Il citato manufatto pende vistosamente su un lato a significare il cedimento della base sottostante. Questo lascia temere che a breve la struttura potrebbe rovinare a terra completamente distrutta, se persisteranno abbandono e noncuranza. Da quanto illustrato pensiamo s’imponga nell’immediatezza l’intervento di risanamento e restauro tanto del manufatto  che della Croce stessa, al fine di tornare a fruire di tale “Croce di Pozzilli”  di nuovo bello a vedersi ed ottimamente tenuto, giuste le intenzioni -ne siamo certi- dei venafrani che lo eressero negli anni sessanta del secolo scorso. Fiduciosi nell’attenta disamina  di quanto esposto e nel conseguente intervento  di restauro,si porgono distinti saluti”. Restando in tema di datati monumenti religiosi presenti sul territorio venafrano, da segnalare l’altrettanto precario stato della Croce risalente all’epoca delle presenze e predicazioni missionarie nella Penisola (anni ’70 all’incirca), situata all’imbocco della provinciale per la frazione Le Noci, sempre di Venafro. In questo caso Croce inclinata e col rischio di finire a terra ! S’interverrà a restaurare, tornando a fissarla per bene ? Interventi, Croce di Pozzilli e Croce per le Noci, indubbiamente necessari e senz’altro indifferibili perché i simboli della Cristianità siano al massimo della presentabilità, giusta la fede della massa.

Articolo precedenteRoccaravindola Calcio a 5, sabato sul campo “Don Vincenzo D’Agostino” sfida contro l’Asd Aesernia Fraterna
Articolo successivoINCHIESTA SULLA PANDEMIA, PARLA LA FIGLIA DI UN DECEDUTO PER COVID. “MI ASPETTAVO UN CONFRONTO CON LA PROCURA, SONO DELUSA E AMAREGGIATA”