In punto di fede e storia i venafrani non dimenticano il bellissimo Busto argenteo del ‘600 napoletano del Patrono San Nicandro rubato 37 anni orsono, pur venerando l’attuale simulacro.

Sono trascorsi 37 anni ma Venafro non dimentica. In effetti lo storico Busto argenteo raffigurante San Nicandro venne rubato dalla Chiesa di Cristo (o SS Viatico) nel cuore della Venafro Antica nel giugno ’86, senza più essere ritrovato. Oggi è sostituito dal nuovo Simulacro del Santo, realizzato l’anno successivo per volontà dell’intera collettività venafrana dallo scultore molisano di Vastogirardi e residente a Lari nel Pisano, Alessandro Caetani. E’ simile in tutto, quanto ad armatura di ufficiale dell’esercito dell’antica Roma cui apparteneva Nicandro, ma è differente nell’espressione del volto. Ciononostante la fede dei venafrani non ha subito rallentamenti di sorta e i fedeli di Venafro hanno preso ad immedesimarsi nella nuova immagine del Santo Martire, tributandogli il massimo della devozione. Il busto originale della Scuola Orafa Napoletana del ‘600 continua però a restare nei sentimenti di tutti. In effetti sono trascorsi 37 anni da quel terribile e devastante furto sacrilego, ma la città non dimentica il proprio magnifico busto originale In punto di fede venera oggi senza tentennamenti di sorta il ricordo ed il sacrificio del Martire, a prescindere dal simulacro che lo raffigura, ma nell’animo e dinanzi agli occhi continua a conservare quanto non ha più : il Busto rubato ! A conferma, ecco i pareri di tanti circa il simulacro sottratto e non più ritrovato : “L’originale era magnifico per l’espressione del volto !”, “Ricordo volentieri l’antico, certamente”, “Il busto storico si fa preferire”, “Prediligo il primo della Scuola Orafa Napoletana del ‘600”, “Quello antico e rubato era più accattivante”, “Lo storico aveva un valore affettivo enorme ! Chissà se un domani verrà ritrovato !“, “Per me il migliore resta l’originale. Aveva un volto buono, uno sguardo protettivo”, o anche “Quello che hanno rubato esprimeva santità, era sognante ed aveva gli occhi al cielo. Il nuovo appare statico.”. O ancora, “A quello rifatto ha contribuito anche mio padre. Credo però che il busto più vecchio avesse un fascino diverso, superiore”, “Molto più dolce e mistico il primo”. Non mancano comunque consensi popolari per il simulacro del 1987, ossia l’attuale : “Lo preferisco …”, “Col secondo busto ci sono cresciuta …”,”Del secondo mi piace l’espressione del viso. Comunque sono belli entrambi !”.  Ed infine il parere conclusivo di una fedele che mette d’accordo tutto e tutti, “San Nicandro è sempre il migliore, in tutte le sue versioni !”. E partendo da tale assunto, Venafro e i venafrani si accingono appunto alle festività patronali 2023 ! In un prossimo servizio sul tema si cercherà di analizzare gli aspetti preminenti dell’intera questione, ossia : Che ne è oggi del Busto di San Nicandro del ‘600 ? E’ ancora così come foggiato secoli addietro o non più ? Se ancora intatto, dove sarà ? E’ in Italia, in altro Stato europeo o in un Continente diverso ? E’ in mano a cattolici o gente di fede diverse ? E soprattutto, chi lo possiede e che uso ne fa ?

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