La nostra solidarietà va al collega Vincenzo Tozzi, sindaco di Guardialfiera, per il vile attacco subito nella notte appena trascorsa. Svegliarsi e vedere il proprio nome scritto sul muro della sede municipale associato al disegno di un soggetto stilizzato impiccato è qualcosa che va ben oltre la libertà di esprimere il proprio pensiero. Non possiamo più far finta di niente.

Da oltre un anno noi sindaci stiamo lavorando assumendoci grandi responsabilità. Lo stiamo facendo, quotidianamente, con senso del dovere e dell’amore per le nostre comunità.

Tutti siamo stati chiamati, nel corso degli ultimi tredici mesi, a momenti di stress, tensione emotiva. Abbiamo visto morire i nostri concittadini. Molti di noi hanno vissuto periodi più o meno lunghi di zone rosse e forti limitazioni. Abbiamo fatto osservare le regole nei momenti in cui, nei rispettivi territori comunali, si sono registrate impennate dei contagi. Siamo stati chiamati al forte senso di responsabilità per tutelare la salute dei nostri concittadini, seppur consapevoli delle difficoltà del caso, soprattutto per l’economia locale.

Ogni sindaco si è posto a difesa delle proprie cittadine, sacrificando anche gli affetti familiari. Abbiamo vissuto giornate lunghissime, iniziate all’alba e terminate a notte inoltrata. E tutto questo nel silenzio che contraddistingue gli amministratori comunali, che sono coloro che, nell’amministrazione e nel governo delle nostre comunità, vivono più a stretto contatto con i cittadini e con le loro esigenze. Avremmo continuato a lavorare nel silenzio che ha contraddistinto la nostra ‘mission’, ma di fronte a un ignobile gesto, come quello di Guardialfiera, non potevamo non far sentire la voce di chi continuerà a battersi per i propri territori e cittadini.

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