La bella saggezza popolare dei nostri avi “si legge” anche attraverso i magnifici muri a secco su terre e colline molisane
Saggezza popolare che andava sotto braccio alla sapienza ed al saper fare delle generazioni trascorse. Si prendano, per entrare nel merito del discorso, i magnifici muri a secco che nonni, zii e bisnonni usavano alzare ed erigere a confine di proprietà, per contenere i terreni in collina e per lavorarli, senza il pericolo che franassero e venissero giù. Sono trascorsi tanti decenni da siffatte opere, già perché di opere vere e proprie si tratta, ma i tipici muria secco fanno sempre bella mostra di se ed assolvono egregiamente al loro compito su colline e pendii molisani. Perché si dicono muri a secco ? In quanto costituiti esclusivamente da pietre di tutte le dimensioni raccolte sul posto stesso o dissotterrate ed assemblate con la sapienza tipica del coltivatore della terra, senza l’ausilio di calce o altro per tenere assieme. Tali pietre venivano incastrate alla perfezione tra di loro, acquistavano stabilità e forza una volta messe assieme ed ancora oggi, a distanza di tanti decenni dalla realizzazione, sono sempre lì, magnificamente imponenti e belli a vedersi. Se ne trovano un pò ovunque nei campi e sulle alture molisane, particolarmente ad ovest della regione. Ne sono pieni i territori comunali di Pozzill e Filignano, tanto per citare. Si possono ammirare lungo la provinciale Atinense che dal Molise porta nel Lazio, ma anche a Filignano sono numerosi e belli tali muri a secco a tal punto che anni addietro l’amministrazione comunale ritenne di citarli nella cartellonistica stratale turistica assieme a Mario Lanza, lo storico tenore le cui origini sono filignanesi e che viene appunto richiamato in tali segnali stradali assieme ai magnifici muri a secco, vanto storico del Molise attuale.