di Tonino Atella

Oggi, con tv, tecnologia ed elettronica imperanti, é tutt’altra storia in quanto ad intrattenimento casalingo dei piccolissimi. Soprattutto sono situazioni assai diverse rispetto al passato. Si, i bambini dei nostri giorni avranno certamente tanto di più rispetto ai piccolissimi dei decenni trascorsi, ma è fuor di dubbio che “ i cunt’ “, il racconto semplicissimo ed assai fantasioso di nonne e nonni dei tempi andati perché i nipotini si divertissero sorridendo a crepapelle una volta conclusa la storiella, era di una particolarità tale da lasciare il piccolo fruitore e la bambina che aveva ascoltato a bocca aperta e col fiato sospeso nel corso della narrazione, per poi liberarsi in una grande e soddisfattissima risata al termine della storiella.

Di quali “ cunt’ “, racconti si trattava ? Niente di particolare, bensì assolutamente semplici ed improntati alla quotidianità della vita dei tempi trascorsi perché i piccoli apprendessero, capissero, si divertissero e sorridessero di gusto. Ed allora eccolo uno dei tanti “ cunt’” dei tempi che furono e di tutto quanto avveniva in casa. Fuori faceva freddo, esattamente come adesso, e bambine e bambini tra le mura domestiche “assalivano” letteralmente i nonni col classico, “Nonna, nonno ci dite un racconto … ?”. E gli anziani, dopo l’iniziale indecisione ma contentissimi della richiesta arrivata dai nipotini, … “ Va bene -acconsentiva la nonna con un sorriso- ve lo dico in dialetto e dovete essere bravi a capire : <Na’ vò, na’ vé, i’ cì, a tè ! Ahhhhhhh … !> Capito ?”. E i piccoli, ancora a bocca aperta e senza aver capito “ i cunt’ “, “No, nonna, non abbiamo capito ! Ce lo spieghi ?”. E l’anziana prontissima : “Certo. La favoletta, assai semplice, vuole dire che una volta (Na’ vò) c’era una vecchietta (na’ vé) che, mentre camminava per una stradina del proprio paese, senza accorgersene mise il piede su un cecio a terra (i’ cì a tè) , scivolò e finì a terra (ahhhhh), comunque senza riportare gravi conseguenze fisiche. Capito ? Vi è piaciuta ?”. E i piccoli, che intanto se la ridevano saltando contentissimi, “Si nonna, tantissimo ! Molto bella e particolare !”. E subito, “Ce ne racconti un’altra, visto che sei così brava ?”. E l’anziana non si sottraeva affatto, anzi nel suo intimo era doppiamente contenta : per il sorriso regalato ai nipotini con un “ cunt’ “ dalla semplicità  assoluta ma evidentemente gradito ai piccoli e per la nuova richiesta dei minori che lei soddisfaceva prontamente con immenso piacere. Oggi prevalgono tecnologia, elettronica e similari che certamente daranno tanto, ma non coinvolgono affatto, non “prendono” come i bellissimi, originali ed unici “ cunt’ “ dei nonni di una volta. Si tornerà alla favoletta, al racconto fantasioso degli anziani accanto al camino ? E chi lo sa ! Ad ogni buon conto è risaputo che le belle e buone abitudini non tramontano mai. E “ i cunt’ “ di una volta vi rientrano di certo !

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