di Massimiliano Scarabeo
Secondo un recente studio pare che ogni famiglia spenderà in media 1000 euro in più all’anno solo per queste due bollette. Ma non è finita qui, ecco gli aumenti in tutti gli altri settori:
+4,2% per i beni alimentari;
+2,3% per le assicurazioni auto;
+2,1% per i servizi bancari;
+3,4% per le tariffe autostrade e caselli;
+3,2% per i trasporti;
+2,7% per prodotti e servizi per la casa;
+3,4% per le prestazioni sanitarie;
+2,6% per i servizi di ristorazione;
+1,8% per le comunicazioni.
 L’inflazione è salita al 3,9% se paragonata al 2020. Il caffè al bar potrebbe presto costare 1,50 euro, è aumentata la pasta, la farina e i carburanti (benzina e gasolio) sono aumentati di oltre il 10% nell’ultima settimana. Inoltre si prevede un aumento della Tari, che secondo le previsioni salirà del 3,1% (fonte Federconsumatori).
Malgrado un piccolissimo (per la verità quasi pari a zero) sforzo dell’attuale esecutivo, la spesa media per una famiglia tipo sarà comunque del +55% per la bolletta dell’elettricità e del +41,8% per quella del gas per il primo trimestre.
Ma il rincaro dei prezzi dell’energia sta colpendo duramente anche le imprese. Il mondo produttivo lamenta l’impasse del Governo, la mancanza di decisioni, forse in virtù dell’imminente scadenza del mandato del Presidente della Repubblica. Praticamente il Governo sembra impantanato, non riesce dar seguito alle richieste, dare risposte chiare ed esaustive in tempi rapidi al fine di salvaguardare tutto il mondo produttivo.
Al momento per il decreto sostegni c’è un miliardo di euro. Un altro miliardo, forse, e ripeto forse, potrebbe arrivare dalla tassa sugli extraprofitti delle aziende energetiche. Ma è pochissimo, una goccia in mezzo al mare se non all’oceano! In ogni caso la mazzata è assicurata. L’importo stanziato non servirà a un granché, basti pensare che un recente studio della CGIA di Mestre ha evidenziato che solo per le imprese servirebbe almeno 1 milione di euro al mese fino a giugno 2022.
 Serve un intervento massiccio ed immediato assicurando rapidamente energia a un prezzo sostenibile. Procrastinare il problema (non avendo soluzioni) o dilazionare il costo delle bollette è un modo per spostare in avanti la questione senza dare risposte alle imprese e ai lavoratori. E intanto c’è già chi pensa di chiudere la partita iva, tirare giù le serrande e spegnere per sempre le luci della propria impresa.
Articolo precedenteMeteo: previsioni del tempo per il giorno 19/01/2022
Articolo successivoBEPPE GRILLO VITTIMA DELLA STESSA LEGGE DEI GRILLINI