Dal 4 maggio partirà in tutta Italia la cosiddetta fase due dell’emergenza Covid-19. Si tratterà di riprendere gradualmente le attività economiche senza mettere a rischio quanto di buono, a livello di contenimento del contagio, si è riuscito ad ottenere in questi due mesi.

“Il nuovo DPCM del 26 aprile, ci riconsegnerà, a partire dal 4 maggio, un inizio di libertà – ha dichiarato il sindaco di Campobasso, Roberto Gravina – e sarà un primo importante momento per verificare la tenuta delle misure di prevenzione dal contagio che andranno, se possibile, rispettate con ancora maggiore importanza e precisione, perché se riprendiamo sbagliando e non tenendo conto delle regole del distanziamento sociale ci ritroveremo nella stessa situazione dalla quale stiamo faticosamente provando ad uscire, se non anche peggiore.

In questa seconda fase la ripresa avverrà gradatamente e dobbiamo fare ogni cosa è nelle nostre possibilità perché l’indice di contagi continui a ridursi come sta accadendo, anche perché va evitato che si superi la soglia sentinella che verrà prevista per ogni regione. La prudenza delle autorità governative in questo momento è data dalle condizioni oggettive che abbiamo affrontato in questi ultimi mesi e dalle analisi curate dagli specialisti del settore scientifico e medico.”

Sulle diverse prese di posizione susseguenti alla presentazione fatta dal presidente Conte della nuova fase, Gravina ha invitato tutti a non sottovalutare le motivazioni che hanno indotto il Governo a stilare un progetto di riapertura così graduale.

“Se si sono adottate certe scelte e procedure per il riavvio a livello nazionale delle attività, c’è sempre una ragione, al di là dei pensieri e dei pareri che ogni cittadino può legittimamente avere. Bisogna però poi cercare di essere lucidi, perché nessun governo penso avrebbe interesse, in un momento simile, a sfavorire qualche categoria a favore di altre. Non ha alcun senso pensarlo e se si parte da questa sincera riflessione e dalla consapevolezza che le misure di graduale ripresa delle nostre attività quotidiane sono state adottate dal Governo tenendo conto di una serie di indici che variano da nazione a nazione, si capirà che non c’è nessuna casualità nel metodo scelto, ma al contrario c’è un’avvedutezza di fondo che, mi spiace doverlo citare come esempio, in diversi paesi europei non c’è stata, ultimo caso è proprio quello della Germania dove adesso si è tornati in fretta e furia a richiudere tutto, anche più di quanto fatto nel recente passato.”

Una riflessione realistica che porti ad un confronto sinergico e franco è anche quella che va fatta in relazione alle richieste che vengono indirizzate ai Comuni da parte dei commercianti e dei ristoratori.

“È sicuramente comprensibile lo stato d’animo e la preoccupazione dei commercianti e dei ristoratori che i primi cittadini in ogni angolo d’Italia non avranno alcuna difficoltà ad ascoltare, non vedo una contrapposizione in questo rapporto che, invece, deve servire a creare una forma di dialogo concreto e realistico. Noi come Comune di Campobasso, ascolteremo questa mattina, alle ore 11.00, sotto Palazzo San Giorgio, una rappresentanza per forza di cose limitata dei ristoratori locali, per ribadire loro la nostra attenzione e mettendo sempre in chiaro quali sono le possibilità concrete d’intervento che il nostro Comune, come tanti altri, allo stato attuale ha.

Senza promettere la luna di sicuro interverremo, ma è bene che tutti siamo coscienti che i Comuni in generale e non solo il nostro, avranno molto meno gettito e nonostante questo dovranno pur sempre garantire, come è naturale che sia, l’illuminazione pubblica, il trasporto pubblico, i servizi minimi essenziali, la raccolta e la gestione dei rifiuti, il sistema idrico. Insomma, i margini di manovra vanno evidenziati senza gettare benzina sul fuoco e discutendone insieme alle varie componenti istituzionali ed economiche. Del resto la Regione Molise ha già anticipato comunicativamente che verranno stanziati una serie di contributi che potranno tornare utili a sostenere questo ed altri settori.”

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