Conclusione alla grande, giusta la migliore tradizione, al “ XIX° Festival Mario Lanza “ di Filignano, promosso da Pro Loco e Comune della cittadina all’ingresso sud del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise in ricordo dell’indimenticabile tenore italo/americano degli anni ’50, Mario Lanza, nipote di Alfredo Cocozza, originario di Filignano ed emigrato negli Usa per lavoro. Sull’accogliente sagrato della chiesa madre e davanti ad un pubblico numerosissimo si è esibita la Grande Orchestra Sinfonica Bulgaria Classic del Teatro dell’Opera e della Radio/Televisione di Tirana, diretta dal M° Leonardo Quadrini, nome prestigioso della musica italiana ed internazionale e presenza costante del festival filignanese. Solisti della serata Fernanda Costa, soprano vercellese, ed il tenore spagnolo Ignacio Encinas, autori di perfomance canore apprezzatissime dalla platea.

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Ospiti due splendide voci liriche del territorio molisano, il soprano Laura Verrecchia di Venafro ed il mezzo soprano Federica D’Antonino di Pozzilli, giovani entrambi ma già affermate nel panorama lirico nazionale. Il programma della serata che ha concluso la due giorni del Festival Lanza, apertasi la sera precedente con le esibizioni della citata Federica D’Antonino, del tenore Ivan Lualdi e del baritono Maurizio Esposito, accompagnati dalla russa Elenka Shaderova al piano, da Massimiliano Giordano al violino e da Ferdinando Pirone al flauto : apriva il Gran Galà “La forza del destino” di Verdi, quindi aree da La Tosca di Puccini e la sinfonia “La gazza ladra” di Rossini. Ancora di Verdi l’aria di Violetta da La Traviata e “Lucean le stelle” dalla Tosca di Puccini, interpretate dallìOrchestra Sinfonica Bulgara e cantate da Fernanda Costa e Ignacio Encinas. Era quindi la volta di Laura Verrecchia ad interpretare “Una voce poco fa” dal Barbiere di Siviglia di Rossini e “Habanera” di Bizet. Dopo la Norma di Bellini presentata dall’Orchestra Sinfonica della serata, un team di oltre cinquanta artisti di diverse nazionalità europee, il duo Costa/Encinas interpretava “No, no Turiddu” dalla Cavalleria Rusticana di Mascagni sollevando tantissimo entusiasmo tra il pubblico. Si proseguiva con “Mamma … quel vino è generoso”, il Nabucco e “Libiam nei lieti calici” di Verdi, prima della carrellata conclusiva di brani internazionali aperta con la Tarantella di Rossini e proseguita con il Can Can di Hoffenbach, la Danza ungherese di Brahms e i classici napoletani “Torna a Surriento”,”Funiculì Funiculà”, Core n’ grato” e “O sole mio”. Splendida serata quindi di arte, musica e canto in ricordo dell’indimenticabile Mario Lanza.

 

Tonino Atella

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