Probabilmente preferiscono le piazze del centro Italia, maggiormente prodighe …

Un tempo, dalle nostre parti, non era Natale se non c’erano zampognari in giro per i Comuni piccoli e grandi della regione a portare ovunque “aria, costumi e suoni” della più schietta e genuina tradizione popolare, quella delle Mainardi. Erano nenie, melodie e canti dei due tipici strumenti della tradizione montanaro/contadina, zampogna e ciaramella appunto, che uomini adulti -forti di scuola … popolare, non certo di aule didattiche- avevano appreso da nonni e padri prima di portarli in giro per la gioia dei più piccoli che erano soliti ascoltare ed ammirare estasiati e per la soddisfazione dei grandi, rinfrancati dal prosieguo dell’antichissima tradizione zampognara. Ebbene tutto questo, dall’ampio contenuto socio/umanitario, di colpo è scomparso addirittura ! Per questo Natale 2022 appena celebrato non un solo  zampognaro o suonatore di ciaramella mainardico è stato visto o ascoltato suonare i due tipici strumenti della tradizione, impoverendo tantissimo il senso più genuino e naturale della ricorrenza.

E, si creda, un Natale senza zampogne e ciaramelle è risultata cosa nient’affatto bella ! Cosa è successo perché sia accaduto tanto ? Difficile dirlo senza tema di smentite, ma possiamo provare a supporre che i carissimi zampognari molisani -che comunque e per fortuna  esistono !- abbiano stabilito di raggiungere piazze e città del centro Italia maggiormente prodighe e generose al fine di rientrare con più consistenti offerte popolari e finendo per portare ad altri i suoni e i canti tipici della migliore tradizione popolare molisana. Una scelta di vita -ammesso che tanto sia avvenuto- difficile da condividere dal punto di vista molisano, ma figlia dei tempi nuovi che si vivono. Ed allora Viva sempre i carissimi ed unici zampognari delle Mainardi molisane, con la speranza di tornare a riascoltarli, accoglierli ed averli di nuovo tra noi per il prossimo Natale 2023 !

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