La questione è particolarmente significativa, in un momento in cui, se è vero che le norme sul federalismo fiscale che coinvolgono i Comuni non sono ancora a pieno regime, esiste già una chiara competenza comunale nella gestione del rapporto tra fisco e contribuenti. “In ogni caso – continua D’Uva – il Comune di Isernia è totalmente inadempiente in merito alla realizzazione dell’anagrafe tributaria e del sistema tributario comunali. Senza contare che due dei tre revisori dei conti hanno espresso parere negativo sull’ultimo rendiconto dell’esercizio finanziario del Comune, invitando l’organo consiliare ad adottare provvedimenti di competenza, in particolare a causa del mancato rispetto del Patto di stabilità interno. Fin da ora – aggiunge il candidato sindaco – è in vigore un decreto che prevede la possibilità di collaborazione tra l’amministrazione comunale e le agenzie fiscali in merito alla lotta all’evasione, e dunque in merito alla gestione di tutte le tematiche fiscali.
Per questo domando a Equitalia di trovare un’intesa doverosa e indispensabile con il Comune, finalizzata a riconoscere che, nella situazione drammatica in cui versa l’economia italiana e isernina, è necessario cambiare rotta. Non si può di continuare a guardare la paglia negli occhi dei contribuenti senza vedere la trave nel proprio. Come può uno Stato pretendere fino al suicidio, in rispetto pedissequo dei pagamenti dovuti, e omettere gli altrettanto dovuti rimborsi agli aventi diritto?”. Ecco allora l’invito a Equitalia e Agenzia delle Entrate: stipulare una convenzione con il Comune di Isernia, finalizzata da una parte alla gestione del sistema tributario comunale, dall’altra alla creazione di una serie di ammortizzatori che consentano ai contribuenti in gravi difficoltà economiche di avere il supporto dell’ente per far fronte alle richieste dell’amministrazione finanziaria.
“Equitalia mi ha risposto che i fondi per i rimborsi Iva vengono attinti a un fondo speciale – conclude D’Uva – dunque, da parte sua manca la disponibilità economica su tale fondo, bloccato dal governo per gli anni 2012-2013 con una disposizione interna, senza alcun provvedimento legislativo. Ma io non mollo: una soluzione va trovata, con le buone o con le cattive”.