di Christian Ciarlante

Sono tanti, troppi, i molisani uccisi dal Covid in una regione che sta pagando un tributo di vittime altissimo alla pandemia in atto. E’ il risultato di una organizzazione lenta, miope, distratta e, consentiteci, spesso inconcludente.

Si colgono le responsabilità di una classe politica che ha titubato troppo prima di prendere decisioni drastiche ed efficienti.

Quello che resta, ora, è una corsa contro il tempo per salvare i malati e tenere in piedi quel che resta della ‘sbandonata’ sanità molisana. Tutti gli sforzi devono concentrarsi su questi punti: resistere, fermare il contagio e tentare di salvare più vite possibile.

Il conto delle vittime ha toccato quota 127 tra prima e seconda ondata in corso: inammissibile per una regione che per tutta l’estate si è vantata di essere Covid-free.

A parte qualche leggerezza commessa da qualcuno in corsia, come hanno denunciato i familiari delle vittime, va sottolineato anche tutto lo sforzo sovrumano che sta compiendo il personale medico-sanitario operante in condizioni al limite della decenza.

Essere tra le regioni con il più alto numero di anziani, non puo’ giustificare, ‘tout court’, un numero così alto di decessi.

La conta degli errori, delle responsabilità e delle disgrazie andrà fatta a fine emergenza. Forse si troverà anche una risposta, quella con cui chiudere il cerchio.

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