La recente ‘vertenza Cosib’ che si è aperta nel centrodestra, partiticamente parlando, si commenta da sola. Ma la ‘vicenda Cosib’ non può non essere sottolineata negli aspetti di novità che di fatto ha portato nell’ormai frizzante panorama politico regionale.Lo ripeto:  le faide interne che si sono aperte e che rischiano di avere ripercussioni nuove sullo scenario della stabilità di un governo – tra l’altro – seduto su una bomba ad orologeria, interessano i protagonisti diretti.

L’affrancarsi dalle logiche che fino all’altro ieri hanno continuato a scandire il ritmo concreto della politica di governo che viviamo sulla nostra pelle da undici anni, invece, è davvero altra cosa.
Che si aggiunge ai segnali che lancia una coalizione che non ha più graniticità,  che non è più solida. Lo scaricabarile e il reciproco j’accuse dimostrano qual è lo stato di malessere che si vive in quello che dovrebbe essere “il partito di governo” di una regione chiamata alla sua sfida epocale.
Una guerra interna che ha prodotto il lungo periodo di stop inferto all’azione vera di governo che da quell’area – naturalmente e logisticamente già vocata a scelte di rilancio – si sarebbe potuta già irradiare, con scelte innovative e di sviluppo.
E’ stato come tenere la macchina con il motore acceso, su di giri ma a folle perché si litiga per chi deve guidare!
Cosa ha prodotto la faida, fino ad oggi? Che un organo di stringente importanza per il funzionamento del motore dello sviluppo di un’intera area, il polmone dell’economia di una zona vocata naturalmente a progettualità di larghe vedute, ha trascorso un anno in attesa ……
Questo è l’interesse di chi ci governa verso le vere problematiche che attanagliano questa regione?
Dall’altra parte cresce la fronda di chi vuole liberarsi da queste squallide logiche di appartenenza e di corrente che di fatto tengono imbrigliate le possibilità delle tante realtà produttive di entrare sul mercato e competere, in forza di idee e progetti, che chiedono politiche vere messe in campo e non sono affatto interessate a queste logiche spartitorie che soffocano, frenano, emarginano.
A quanto si è appreso, le ritorsioni politiche sono già previste e avranno effetti a cascata sulle amministrazioni: un altro segnale incoerente, rispetto alle dichiarazioni di “impegno” del governatore e di presa di distanza da quanto accaduto nel corso dell’elezione del presidente del Cosib.
La “vicenda Cosib” avrà ripercussioni pure sulla maggioranza di governo regionale, ormai frazionata al suo interno visti anche gli esiti recenti dei congressi provinciali del Pdl?
Qual è l’azione di governo vera per la quale si sta impegnando il governatore Iorio, ormai costretto a smentire persino i suoi? Quale lo stato di coesione di questa maggioranza che dovrebbe guidare la regione in quanto a scelte ed azioni programmatiche?
E quando (????) inizieremo a discutere del progetto di riforma dei Consorzi, per la costituzione dell’unico soggetto  promotore dello sviluppo industriale di questa regione, il tema continuerà ad essere la spartizione della governance o il ruolo che il nuovo soggetto dovrà assumere per lo sviluppo, la competitività, la facilitazione e la conseguente ricaduta occupazionale?
                                                                   
                                                                                                    Paolo di Laura Frattura
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