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Forno crematorio si, forno crematorio no, é questa la questione Shakespeariana che mercoledì approderà a palazzo San Giorgio.

Il Molise é una delle pochissime regioni dello stivale che non ha un forno crematorio e non ha neppure una legge che ne regolamenti le procedure di cremazione. Unica legge é regionale ed é la 19 del 2013 che disciplina solo la dispersione delle ceneri.

L’unica norma in vigore in Italia é la numero 130 del 2001 che prevede l’adeguamento delle regioni alla legge entro 6 mesi dall”entrata in vigore.

Il Molise é dunque in ritardo di 14 anni. Se ne parla solo da qualche anno su iniziativa di Pietro Maio, attuale assessore comunale ai lavori pubblici, quando sedeva tra i banchi di opposizione dell’amministrazione di Bartolomeo.

Il consiglio é, a grosse linee, d’accordo nel rispettare i diritti di ognuno, anche post mortem, ma i paletti che la minoranza e qualche componente di maggioranza fissano, sono di tutela della qualità dell’aria e della salute pubblica.

“Il bando non é molto chiaro – ci spiegano Durante e i 5 stelle. Sembrerebbe – continuano – che il bando preveda la possibilità di incenerire non solo le salme ma anche feti, resti di amputazione, lo zinco delle bare, e soprattutto – e su questo il tono é fermo e preoccupato – il vincitore del bando potrebbe smaltire le aparecchiature elettromedicali. “

L’impresa che vincerebbe, proprio perché il numero di  cremazioni non sarebbe elevato, dunque insufficiente ad abbattere i costi di investimento, potrebbe recuperare materiale medico in ogni regione, non solo italiana ma anche straniera a prezzi competitivi e smaltirli nel forno molisano.

I comitati del no saranno presenti mercoledì alla discussione, il polo civico di opposizione  chiederà la sospensione in autotutela del bando che scade il prossimo 13 luglio. La mozione sarà sottoscritta anche dai 5 stelle.

Intanto maggioranza e minoranza su una cosa sono d’accordo, si al forno realizzato rispettando alcuni vincoli elementari e controlli costanti anche se le dimensioni dell’intera area interessata é di 300 metri quadri.

L’assessore Maio proponente della realizzazione del forno, dice “bene al dialogo, ogni aspetto é modificabile per la tranquillità e la salute dei cittadini”.

Carla Ferrante

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