Filoteo Di Sandro, psichiatra collese, già consigliere ed assessore regionale del Molise per più legislature ed attuale referente di Fratelli d’Italia per la propria regione, sbotta di brutto su fs. Contesta apertamente i metodi che hanno portato i partiti nazionali a candidare in Molise per le prossime elezioni politiche del 25 settembre esponenti non molisani. Un metodo, purtroppo non nuovo e puntualmente ricorrente, che ribadisce in pieno il relativo peso socio/politico del Molise in ambito nazionale e di riflesso la tendenza dei partiti nazionali a ritenere il territorio molisano quale “terra di conquista” per tornaconti elettoralistici altrui. In effetti l’ex assessore all’agricoltura ed alla sanità del Molise, Di Sandro appunto, che era in procinto di candidarsi per il nuovo Parlamento Italiano nelle fila di Fratelli d’Italia, tutto questo non ha condiviso né digerito, rinunciando a candidarsi date le novità in atto e scrivendo testualmente su fb : “Dopo lo schifo che hanno fatto per la scelta delle candidature in Molise ho rinunciato a candidarmi, in polemica anche con il mio partito. Il nostro territorio perde due rappresentanze parlamentare sicure a favore di personaggi esterni (Cesa e Lotito), che non rappresenteranno affatto tutti noi e le esigenze del nostro martoriato Molise”. “Spero e mi auguro -conclude amaramente un contrariatissimo Di Sandro- che i cittadini molisani sapranno scegliere bene”. Tanta amarezza e dissapore quindi nel più che plausibile sfogo sul web dell’esponente politico molisano di destra, il quale mette il dito in una piaga storica del Molise : ossia predisporre “il piatto”, alias i collegi elettorali regionali, per personaggi non molisani dopo che in tanti si sono continuativamente impegnati e battuti in Molise per l’affermazione di una determinata idea politica e partitica. Conseguenze e ripercussioni dopo lo sfogo di Di Sandro e la sua rinuncia a candidarsi per Fratelli d’Italia per il prossimo 25 settembre ? Non mancheranno di certo e saranno tutte da leggere nel prossimo futuro ! A partire dalle elezioni regionali del 2023, banco di prova di primissimo piano.

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