E’ sempre stata, in ordine d’importanza, la seconda festa popolare della città dopo l’appuntamento patronale di metà giugno, ma in passato ha conosciuto tutt’altro.

Basta ricordare gli artisti esibitisi a metà luglio in occasione di tale ricorrenza a Venafro ai primi anni ’70, ossia La Fanfara dei Bersaglieri in congedo di Roma, Franco I e Franco IV, Nino Taranto, Nini Rosso ect. Ci riferiamo ai festeggiamenti civili ed alle celebrazioni religiose in onore della Madonna di Monte Carmelo, più comunemente detta Madonna del Carmine, che Venafro si appresta a festeggiare sabato e domenica prossimi, il 15 e 16 luglio, dopo la conclusione della novena spirituale di preparazione officiata dal Parroco Don Salvatore Rinaldi nella stessa Chiesa della Madonna del Carmine, attigua all’ex Convento Carmelitano di clausura oggi adibito a Liceo Classico “Antonio Giordano” e a due passi dalla monumentale e storica Cattedrale cittadina, ricca tra l’altro dell’antichissima Porta Santa.

In effetti se gli appuntamenti religiosi risultano invariati nel tempo, con le Sante Messe nel corso delle due predette giornate, la solenne celebrazione serale di domenica 16 luglio e subito dopo (h 20,30) la processione per le strade cittadine con la venerata Statua della Madonna del Carmine lungo il percorso tradizionale, più contenuto è invece il programma civile, in linea evidentemente con le ridotte risorse economiche apportate dal volontario contributo della popolazione venafrana.

In effetti nei due giorni festivi sono previsti lanci di granate al mattino, giri bandistici per l’abitato e a sera spettacoli di musica leggera dinanzi alla Cattedrale coi gruppi “ Energy Sound” il 15 luglio e “Gli Scacciapensieri” domenica 16 che proporranno canzoni dei decenni andati e ritmi per balli singoli o di gruppo. La chiusura della festa alla mezzanotte della domenica coi fuochi pirotecnici nel cielo della stessa Cattedrale. Ciò non toglie che Venafro, come da consolidata consuetudine, parteciperà in massa a tale festività soprattutto per onorare la Vergine di Monte Carmelo.

Tonino Atella

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