Al ministro per i Beni e le Attivita’ Culturali
Al direttore generale per i Beni Archeologici
Al direttore generale per la valorizzazione

Come si può rimanere indifferenti di fronte alle nefandezze perpetrate nei confronti del patrimonio pubblico, ancor più se trattasi di quel patrimonio così invidiatoci? E come si può rimanere in silenzio sull’immane sperpero di denaro della collettività, messo a disposizione per tutelare e conservare quei tesori, a noi trasmessi nel tempo e dal tempo, se lo stesso, attraverso gli uomini (!) finisce per peggiorare la storia?

E allora perché affliggere la gente, presa com’è dall’emergenza neve (ma di questo parleremo in altra occasione), con un argomento che non riguarda l’incolumità degli uomini bensì quelle del nostro vivere culturale? Perché preoccuparsi di “quattro pietre” quando ci sono cittadini intrappolati in casolari spersi in campagne innevate fino all’inverosimile?

Non è che non ci sono risposte a tutto questo, il problema lo affronteremo dopo, dopo l’emergenza. Priorità, nient’altro che priorità. Va bene, mi va bene tutto, basta che qualcuno mi faccia capire a cosa servono settori specifici, strutture specifiche, dirigenti specifici, denaro specifico. Non è che il Ministero per i Beni e le Attività Culturali esiste per caso, né è previsto che esso funzioni solo se non ci sono altre priorità. Esiste ed è fatto appunto di strutture ad hoc, di dirigenti ad hoc (!), di finanziamenti ad hoc.

Non hai bisogno di aspettare nulla, sei autonomo. E allora se così è, ed è così, come ci si spiega che dopo aver speso dieci miliardi della vecchia moneta una copertura realizzata allo scopo, venga giù alla prima nevicata? E sì! Una parte (almeno quella che si riesce a vedere) della tettoia di riparo dello scavo di San Vincenzo al Volturno, quella che insiste sulle cucine è crollata miseramente in basso! Certo, vuoi mettere l’evento eccezionale! Ma quale evento, quale eccezionale, tettoie di plastica a fronte di miliardi! Recinzioni con rete da pollaio, passerelle scivolose, percorsi scomparsi, sabbia sui pavimenti originali!

Già, sabbia per proteggere gli originali manufatti in cotto e tettoie in ondulina di plastica pronta a crollare sulla sabbia e sui manufatti! Grandi scelte, creative soluzioni tecniche, grandi architetti e splendidi soprintendenti all’archeologia. E così, dopo aver speso nel passato prossimo una marea di soldi, in una situazione di ristrettezze, quale quella attuale, il soprintendente al ramo piuttosto che utilizzare le poche risorse a disposizione per TUTELARE E SALVAGUARDARE il Bene per il quale si giustifica la sua presenza, spende a mani basse denaro pubblico, magari utile per riparare la tettoia di San Vincenzo (oppure, ma giusto a titolo di esempio, quella sullo scavo all’interno del Complesso Monumentale di Santa Maria delle Monache di Isernia, ormai affondata da alcuni anni a seguito di un fulmine) per realizzare mostre fuori luogo e fuori contesto (anche di questo parleremo fra poco), convegni per mettersi in passerella e per il curriculum utile per essere traghettato verso luoghi più ambiti dove fare altro danno.

E allora, da subito chiedo l’allontanamento del soprintendente Russo per manifesta mancata tutela, sperando, appunto, che le sue conoscenze non la portino ad approdare in una zona di particolare interesse, tanto da farci capire chiaramente che i demeriti costituiscono motivo di premio e non di punizione. Ed ecco che allora il discorso culturale c’entra, eccome se c’entra! Ma se dobbiamo ridicolizzare nonché brutalizzare le nostre risorse storiche, perché sottrarre finanziamenti, per esempio, ai Vigili del Fuoco utili per comperare mezzi adatti alla loro missione (anche di questo parleremo in seguito) per foraggiare carriere?

Decidiamo di fare altro. Perché mettere a rischio il personale in situazioni che definire di imbarazzo sarebbe oltremodo limitato, visto che nessuno si è preoccupato di loro durante “l’emergenza”. Chi, fra quelli che “contano”, si è preoccupato di andare a vedere come sul territorio stavano le cose nell’”emergenza”? Il funzionario-custode, il funzionario-tecnico, senza ordini, senza direttive, non di certo i tanti “Schettino”, i “grandi comandanti-dirigenti che erano al caldo dopo aver abbandonato la nave con il suo equipaggio fatto di uomini, e che uomini!

Altilia di Sepino sommersa ma il funzionario-custode (stupido) l’ha raggiunta per rendersi conto dei danni, il Teatro-Tempio di Pietrabbondante scomparso dalla geografia archeologica ma il funzionario-tecnico (stupido) si è fermato solo davanti al cancello coperto da oltre due metri di neve, l’area monastica di San Vincenzo “scoperta” anch’essa da quello stupido del funzionario-custode e dal suo compagno funzionario-tecnico per verificare le coperture affondate e chissà quale altro disastro. Vedete che poi alla fine gli uomini entrano sempre nelle storie, in quelle ordinarie così come in quelle di altrettanto straordinaria follia! Ma se dei folli veri ho un personale quanto smisurato rispetto, degli irresponsabili, degli incapaci, dei presuntuosi e degli Schettino mi vergogno e li repello. All’on. ministro oltre alla richiesta di cui sopra, chiedo formalmente l’istituzione di una commissione o l’invio di ispettori al fine di verificare tutte le eventuali responsabilità del caso.

Il Segretario Regionale UILBAC Molise, Emilio Izzo

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