Una strada di Campobasso coperta dalla neve, 30 dicembre 2014. ANSA

Ci permettiamo con profondo rispetto di rivolgerci ai Sindaci di Campobasso e dei Comuni colpiti dall’emergenza neve, per lanciare loro un appello in favore delle persone che soffrono per carenza di lavoro e non hanno diritto a nessuna forma di aiuto.

In passato le abbondanti nevicate rappresentavano una rara occasione in cui i disoccupati con maggiori difficoltà venivano chiamati dai Comuni per liberare i marciapiedi, i vicoli e le strade dalla neve e dal ghiaccio recuperando con dignità qualche giornata di salario che gli permetteva di sopperire alle necessità più impellenti della famiglia.

Oggi queste attività sono demandate alle ditte che utilizzano trattori e mezzi meccanici, ma non di rado negli spazi stretti con i trattori è più facile rompere cordoli, marciapiedi e gradini, con costi più elevati per le amministrazioni comunali sia per pagare le imprese che per riparare ai danni arrecati dalle macchine e dai mezzi meccanici utilizzati.

Con semplicità lanciamo un appello ai Sindaci perché vengano utilizzati i disoccupati nelle attività di pubblica utilità, di dimensioni più modeste, negli spazi pubblici interni, davanti le scuole o nei pressi di uffici, ambulatori medici o negozi di genere di prima necessità.

Esprimiamo un plauso alle rarissime esperienze di qualche Comune che ha avuto l’idea di valorizzare la presenza degli immigrati per coinvolgerli nella pulizia delle strade del paese, mettendo a loro disposizione solo le pale e gli indumenti invernali che poi restano ai profughi e rifugiati.

Basta un gesto, una piccola attenzione, i decimali dei residui di bilancio e un pizzico di sensibilità per guardarsi intorno e prendere atto che intorno a noi ci sono anche le persone in difficoltà e non solo le ditte, le imprese, le aziende ed i mezzi meccanici.

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