Lettera aperta al Presidente della Regione Molise, Donato Toma

Egregio Presidente,

siamo tutti consapevoli della gravità della situazione determinata dall’emergenza epidemiologica in atto ma, ora più che mai, abbiamo bisogno di comprendere gli sforzi che il governo regionale vorrà compiere nell’immediato per contenere la diffusione del virus ed assicurare la massima assistenza alla collettività e alle componenti economiche e sociali.

Alla luce degli ultimi dati – per altro poco confortanti – siamo a chiederLe qual è il cronoprogramma che la Regione Molise, insieme all’AsReM, ha elaborato per far fronte a questa seconda emergenza e se sono stati individuati eventuali fondi nazionali e regionali per gestire le criticità sia a livello sanitario che economico-produttivo. Perché è evidente che, una gestione inefficiente e approssimativa della questione sanitaria, compromette di conseguenza tutta la sfera economica e sociale, con pesanti ricadute sui lavoratori e, più in generale, sui consumatori.

Dunque, in questo clima fortemente incerto e precario, quali sono le iniziative per rassicurare le famiglie e gli imprenditori molisani per quel che accadrà nei prossimi mesi? Nelle ultime settimane c’è stato un incremento esponenziale dei nuovi casi di contagio, che potrebbe portare la Regione Molise nella cosiddetta “fase 4”, quella di maggior rischio per la salute dei cittadini.

Purtroppo la mancanza di assunzione di responsabilità e la contraddittorietà da parte dei Governi Regionali, ha ulteriormente acuito questi rischi, facendo si che ci si ponesse spesso e volentieri in antitesi rispetto alle disposizioni emanate dal Governo Centrale.

Nella Conferenza Stato-Regioni sono stati individuati 21 parametri tra cui l’indice Rt, quello che descrive il tasso di contagiosità dopo l’applicazione delle misure atte a contenere il diffondersi della malattia. Lo stesso ha determinato le attuali tre aree di rischio (giallo, arancione e rosso) individuando quali Regioni fossero maggiormente esposte al contagio.

Così, il Governo centrale ha decretato una prima ripartizione dei rischi secondo una scala di valori ben precisi; ma, alla luce dei dati pervenuti, siamo a chiederLe se tutto questo è sufficiente a scongiurare una situazione di ulteriore criticità anche a livello economico e come pensa di arginare ogni possibile ripercussione per i lavoratori dei nostri territori.

E’ vero, siamo in una situazione di emergenza e la salute viene prima di tutto, ma sa bene – Egregio Presidente – quanto le piccole imprese rappresentino l’ossatura del sistema socio-economico del Paese. Ciò è ancor più vero nella nostra Regione, dove la ricchezza si misura proprio attraverso la capacità di migliaia di uomini e donne che sono parte attiva del nostro sistema imprenditoriale che, o viene messo nelle condizioni di produrre, o sarà spazzato via, scomparendo definitivamente.

Le imprese molisane hanno bisogno di sicurezza attraverso azioni forti e condivise sia dal punto di vista della prevenzione e dei controlli sanitari, sia dal punto di vista degli interventi economico-finanziari che non siano solo i cosiddetti “ristori”, che pure sono necessari. E’ proprio nel momento di maggiore precarietà che l’impresa ha bisogno di trovare tutti quegli strumenti atti a garantire la rinascita di un sistema produttivo oggi fortemente compromesso

Proprio per questo – Egregio Presidente – siamo a chiederLe quali saranno le priorità nella Sua agenda nei confronti delle PMI del commercio, dell’artigianato e dei comparti economici più rappresentativi di questa Regione. C’è da parte della ‘governance regionale’ la volontà di dare segnali concreti e il pieno sostegno alle piccole aziende molisane? La nostra preoccupazione e il nostro principale obiettivo, è quello di assicurare ai nostri imprenditori la massima serenità operativa, soprattutto nel periodo che intercorre dal 8 dicembre (inizio delle festività natalizie) fino al 15 gennaio 2021 (periodo di saldi).

Perché se Natale dovesse significare ancora una volta chiudere bottega, allora la situazione economica e sociale di questa Regione potrebbe essere davvero ingestibile. Sia dunque l’attuale Governo Regionale ad assumersi la responsabilità politica affinché i consumi non frenino ulteriormente, evitando una debacle del nostro sistema economico.

Oggi più che mai, il parterre delle imprese molisane attende interventi mirati e qualificati, elementi sempre vivi nella nostra agenda programmatica. Le nostre rappresentanze, nate dalla volontà di tutelare le aziende attraverso storici confronti e scontri emblematici per la difesa dello status quo, oggi si sono essenzialmente evolute.

Il tempo ha integrato la ‘mission’ delle nostre Organizzazioni; attraverso una formazione quotidiana ampiamente qualificata, accompagniamo i nostri imprenditori in un percorso di crescita continua, infondendo nelle aziende quei principi di ‘cultura di impresa’ che fanno la differenza sul mercato, soprattutto quello internazionale.

Ma abbiamo anche il dovere di garantire loro speranza, sopravvivenza e un dialogo aperto con tutte le istituzioni; un dialogo che spesso manca di dialettica, che non è mai risolutivo e non ci permette di formulare preventivamente proposte concrete. Dietro la freddezza dei numeri ci sono persone in carne ed ossa, aziende in difficoltà, drammi umani.

Non stiamo parlando di gente che opera nel sommerso, ma di imprese di qualità che in pochissimo tempo sono state travolte prima dalla crisi economica e successivamente dall’emergenza dovuta alla SarsCoV-2.

Pur comprendendo le difficoltà che la sua Amministrazione sta affrontando e dovrà affrontare nei prossimi mesi, è necessario dare un segno concreto e lungimirante alle tante aziende molisane dalle quali dipende il futuro di questa Regione.

Le nostre strutture si impegnano sin d’ora a garantire la più fattiva collaborazione con proposte adeguate, che terranno conto delle esigenze attuali delle PMI. Ma per far questo abbiamo bisogno di conoscere in modo approfondito i numeri reali del Bilancio Regionale e le vere intenzioni di spesa e di investimento.

Abbiamo urgente bisogno di conoscere – attraverso una programmazione mirata, animata e condivisa in un tavolo di concertazione permanente – quali saranno i capitoli del Bilancio Regionale per i quali sarà possibile individuare specifiche risorse tali da permettere alle scriventi Organizzazioni di formulare proposte mirate.

Bisogna accelerare i fattori di rilancio senza perdere ulteriore tempo in burocrazia o ci ritroveremo molto presto a dover fare i conti con altre cessazioni di attività, degrado e spopolamento. Non è un caso che le azioni di sostegno messe in campo dalla Regione durante il primo lockdown, non vedono ancora erogati gli importi ammessi a beneficio, con ulteriore danno economico agli stessi imprenditori.

E’ evidente che le circostanze attuali confermano l’esistenza di un problema strutturale nell’utilizzo delle risorse finanziarie disponibili per la crescita del sistema economico e produttivo. Un’eredità pesante ma – Egregio Presidente – senza interventi puntuali e “azioni di rottura”, si rischia di compromettere anche la futura programmazione regionale. È il momento di aprire un dibattito serio sulla programmazione delle risorse che intervenga almeno sulle questioni fondamentali.

In primis, un’azione di sintesi dei programmi regionali per l’utilizzo dei fondi strutturali da parte delle imprese. C’è bisogno di chiarezza, di maggior rispondenza ai reali fabbisogni del territori. La semplificazione è un dovere istituzionale che deve essere quanto meno preso in considerazione prima dell’inizio del nuovo ciclo di programmazione

Per questo, e per tanto altro ancora, vorremmo confrontarci con Lei in tempi brevi e trovare soluzioni che possano ridare forza a queste nostre imprese. Dunque – Egregio Presidente – sta per concludersi un ciclo di programmazione che ha mostrato limiti e criticità ancora maggiori di quelli precedenti. Tra qualche mese si metterà mano alla definizione di obiettivi e di ‘governance’ del nuovo ciclo.

A Lei la responsabilità di decidere: lasciare che tutto rimanga come è, anche se tutto cambia, oppure rompere del tutto con questa prassi amministrativa e questo modello di gestione che mortifica le aspettative di cambiamento dei molisani e assegna alla nostra Regione un ruolo poco edificante tra le Regioni europee.

Certi di un fattivo e concreto riscontro, cogliamo l’occasione per porgere i nostri più cordiali saluti“.

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