Centro Covid e aumento dei posti in terapia intensiva in alto mare. Il Presidente della Regione proroghi i contratti degli OSS impegnati nelle carceri molisane e provveda a retribuirli per il servizio prestato fino al 31 luglio.

“Le inadempienze di Toma e Florenzano nella gestione della pandemia Covid 19 in Molise sono sotto gli occhi di tutti: il centro Covid all’ospedale Cardarelli di Campobasso non è pronto e lo sarà solo fra qualche mese, i percorsi separati Covid e non Covid sono male organizzati o addirittura non esistono, l’ampliamento dei posti in terapia intensiva è in alto mare, molte postazioni del 118 vengono impegnate in funzione anti Covid e non possono essere utilizzati per altre patologie, operatori sanitari sottoposti a turni massacranti, difficoltà nella gestione delle Unità Speciali di Continuità Assistenziale, il sistema dei tamponi in tilt e affidato per una fetta consistente ai privati.

Se a questo poi aggiungiamo i ritardi nell’erogazione delle prestazioni ordinarie e l’allungamento delle liste d’attesa, il blocco delle sale operatorie per mancanza di personale e una rete di emergenza – urgenza che è al collasso il quadro è veramente critico.

I contagi da Covid 19 stanno salendo e occorre, quindi, uno sforzo collaborativo da parte di tutti perché le divergenze tra il Presidente Toma e il Commissario Giustini, hanno avuto come unica vittima i cittadini molisani, che adesso, più di prima, sono molto preoccupati e si sentono abbandonati.

Chiedo, quindi, ancora una volta al Ministro della Salute Speranza e al Vice Ministro Sileri massima attenzione su quanto sta accadendo in Molise, perché i livelli essenziali di assistenza e il diritto alla salute continuano a non essere garantiti, in palese violazione della Costituzione”. A dichiararlo Rosa Alba Testamento, Portavoce molisana del MoVimento 5 Stelle, intervenendo in aula a Montecitorio.

“In questa situazione critica – continua la parlamentare pentastellata – appare anche inspiegabile la decisione della Regione Molise di non prorogare oltre il 31 luglio, prima data di scadenza dello stato di emergenza sanitaria, i contratti di alcuni operatori socio-sanitari impiegati nelle carceri molisane, nonostante la professionalità e dedizione con le quali hanno garantito supporto alle attività infermieristiche e di triage negli istituti penitenziari molisani.

Tale decisione è ancor più incomprensibile se si pensa che la proroga era stata richiesta dai direttori delle carceri molisane e dal Provveditore dell’Amministrazione penitenziaria per il Lazio, l’Abruzzo e il Molise, oltre al fatto che le altre Regioni abbiano deciso di procedere in tal senso già da tempo.

Leggendo le notizie degli ultimi giorni sul cluster scoppiato nel carcere di Larino, con ben 17 detenuti risultati positivi, l’attività di questi operatori avrebbe fatto molto comodo.

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