Prima il Tg1 ad Isernia, poi il Tg 4, il Corriere della Sera e da ultimo Radio Popolare di Milano hanno ripreso i dati dei contagi in Molise, inopportunamente propagandati da chi non ha capito la pericolosità del COVID 19, ed hanno diffuso a livello nazionale la convinzione che nella nostra regione si è immuni al Coronavirus; non serve nulla, la popolazione è al sicuro e la gestione sanitaria è tranquilla.

Eppure basterebbe prendere il numero dei tamponi fatti dividerli per il numero dei pazienti positivi per ottenere la percentuale del 9%. Se a ciò si aggiunge che i tamponi non sono stati completati nemmeno per i 5 mila operatori sanitari regionali impegnati tra Asrem, strutture private convenzionate, personale del 118 e ambulatori pubblici e privati, c’è poco da stare tranquilli come ci confermano i nuovi casi all’ospedale San Timoteo di Termoli e senza computare gli ospiti e gli operatori delle RSA, Case di Riposo, Comunità Alloggio per Anziani e strutture per diversamente abili e Case Famiglie.

La verità elementare è che non esiste un territorio immune al COVID ed il Molise non sfugge purtroppo alla pandemia con l’aggravante che il sistema sanitario regionale è talmente fragile che non riesce a garantire nemmeno le cure urgenti e non rinviabili per altre patologie salvavita, come evidenziano i Primari dell’Ospedale Cardarelli di Campobasso.

Con le strutture sanitarie private accreditate non utilizzate, gli Ospedali di base di Termoli e Isernia in forti difficoltà dopo i tagli dell’ultimo Piano Sanitario, la trasformazione della struttura di Agnone in struttura di comunità e di quelle di Larino e Venafro in ambulatori distrettuali e RSA, la nota dei Primari del Cardarelli dovrebbe allarmare ogni persona di buonsenso del Molise stante il rischio che corre qualsiasi cittadino per eventuali urgenze/emergenze diverse dal Coronavirus.

In un simile contesto con la pandemia in corso, il 118 regionale decimato dai casi COVID, i Medici di Base sotto pressione e la popolazione barrata in casa, con un bassissimo numero di tamponi emergono casi di positività che non comprende come e dove saranno gestiti per le sintomatologie lievi fino a che quei pazienti non si negativizzano, a chi e a che serve far credere al resto d’Italia che il Molise è sostanzialmente immune dal Coronavirus?

Non sarebbe meglio mettere in risalto che il Commissario ad Acta della sanità, Angelo Giustini, che continua a firmare Decreti su Decreti dovrebbe illustrare in modo trasparente alla popolazione il suo Piano e le ragioni che lo hanno indotto a utilizzare o meno le strutture ospedaliere di Larino e Venafro, a ipotizzare il centro Covid al Cardarelli a non coinvolgere le strutture private convenzionate?

Perché si continua a far riferimento al Presidente della Regione o all’unità di Crisi quando si fa cenno a questi temi? C’è forse un solo Decreto in materia sanitaria firmato dal Presidente Toma in queste settimane?

A chi giova alimentare questa confusione che scarica dal Governo Nazionale le responsabilità sui ritardi e sulle scelte fatte in Molise? Al cospetto di una pandemia si può perseverare nella finzione che la Regione gestisce il sistema sanitario con un dibattito assolutamente inutile visto che se i Decreti non li firma il Commissario ad Acta nominato dal Governo Nazionale restano solo parole al vento?

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