Il Corriere della Sera ha pubblicato questa mappa, che svela il piano del Governo per la riduzione delle province. Nel decreto salva Italia – scrive Sergio Rizzo – è comparsa “una disposizione per il trasferimento a Comuni e Regioni delle funzioni attribuite alle Province, relegate a organi non più elettivi con un numero limitato di consiglieri scelti dalle amministrazioni comunali.”

Questa modifica inizialmente doveva scattare automaticamente entro aprile 2012. Poi, il tutto è saltato. Nella versione definitiva del salva Italia è spuntato un comma che prevede una legge dello Stato, da emanarsi entro dicembre prossimo, per rendere operativa la riforma.

La strada non sarà facile. La Corte costituzionale il 6 novembre esaminerà i ricorsi presentati contro il decreto di dicembre. “Se li dovesse accogliere – prosegue Rizzo su Corriere.it – la riforma di Monti salterebbe e le Province resterebbero in vita esattamente come oggi.”

Per questo c’è pronto un piano B. Da attuarsi probabilmente mediante decreto legge. Questo piano B prevede che le Province mantengano tre funzioni quali strade, ambiente e gestione delle aree vaste. Inoltre, il numero degli enti verrebbe tagliato. In che modo?

“Sopravviveranno soltanto le Province in grado di soddisfare almeno due dei seguenti tre requisiti: superficie di almeno 3.000 chilometri quadrati, popolazione superiore a 350 mila abitanti e oltre 50 Comuni presenti nel territorio. Dalle attuali 107 (tolte la Valle d’Aosta e le Province autonome di Trento e Bolzano) si passerebbe a 54. Meno di quelle (59) esistenti nel 1861.” Salvi anche i capoluoghi di Regione, anche se non rispettato tali requisiti.

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