di T.A.

Un abitato cittadino in ginocchio e i venafrani l’attestano con le loro precise ed inappuntabili esternazioni circa l’abbandono, l’incuria e la non curanza che caratterizzano tanto del centro urbano venafrano. In tutta franchezza avremmo preferito non scrivere di siffatto argomento per il buon nome e l’immagine stessa di Venafro, ma alla fine ha prevalso la necessità di farlo affinché le cose -si spera …- migliorino. Un elenco purtroppo lungo di defaillance, per cui è il caso di procedere senza  ulteriori inutili parole. “E’ un paese da rifare !”, lo sconsolato commento di un automobilista costretto a bloccare la propria vettura nel constatare l’ennesimo ingorgo di auto e furgoni in pieno centro, causa l’assenza continuativa di vigilanza e controlli preventivi. Nessuno controlla, nessuno interviene, nessuno regola, nessuno sanziona  ed il conducente di mezzi su gomma ferma ovunque auto, furgoni ect. infischiandosi di tutto e di tutti. Accade su Corso Lucenteforte, su Viale Vittorio Emanuele III e in via Conca Casale, tanto per citare, con auto ferme dinanzi a negozi, vetture in doppia fila e mezzi giusto dinanzi ad ingressi di abitazioni private, che diventano conseguentemente inaccessibili ! Ne scaturiscono discussioni e malumori popolari che si tagliano a fette, ma niente da fare : zero interventi preventivi delle istituzioni pubbliche preposte e disordine a go/go ! Ancora : due coniugi seduti dinanzi alla “Villetta”, il verde pubblico del rione Ciaraffella, e “costernati” addirittura per l’impossibile stato di tale “Villetta” con al centro la statua della Vergine. “Avete visto che situazione -afferma la coppia all’unisono- un abbandono totale, mentre erba, arbusti, rovi e rifiuti la fanno da padroni !

Che peccato, anche per l’immagine della Madonna al centro ! Nemmeno tale statua induce a tutt’altro comportamento da parte di chi dovrebbe tagliare l’erba e tenere tutto pulito !”. Poco più avanti c’è la stradina a lato della Liberty che porta all’abbandonato lavatoio comunale. E’ invasa da abbondantissima acqua sorgiva e corrente che arriva dalla “pancia” del rione e va a tuffarsi nel predetto lavatoio. Prima però fuoriesce copiosamente, invadendo la citata strada. E nessuno si adopera per regolare ed impedire che tanto prosegua. Si, in zona c’è sempre stata acqua sorgiva e corrente, ma sistematicamente contenuta negli appositi canali di scorrimento. Perché oggi fuoriesce, invadendo la strada ? Boh ! Nessuno accerta, nessuno verifica, nessuno interviene, sicché l’acqua sorgiva venafrana corre via …, ma prima invade e comporta problemi ! Il prosieguo. Grate, tombini e caditoie ostruiti ed impossibilitati a far defluire l’acqua piovana, che conseguentemente ristagna sulle strade ? Accade in via Conca Casale, in piazza Vittorio Veneto, lungo via Maria Pia di Savoia ect. con continue segnalazioni dei cittadini. Non s’intravede però il benché minimo segno d’intervento istituzionale ! Buche e scavi non ben riempiti su Via Cristoforo Colombo ed altrove ?

                   

Sono tanti, consistenti e profondi ma operai e tecnici municipali … non se ne avvedono, mentre i cittadini li constatano eccome ! Ancora : alberi abbattuti dalle intemperie e i loro grossi e folti rami finiti sui marciapiedi ? Accade a ridosso della Chiesa della Madonna del Carmine ed  anche in questo caso li notano da settimane i venafrani, non già le istituzioni pubbliche preposte. La chiusura, giusto per terminare questo “muro del pianto” ma non certo ultimo dei problemi, con l’extra comunitario di colore (età 30 anni ?) che da mesi ha scelto la stazione ferroviaria di Venafro come dormitorio notturno e luogo dove trascorrere le giornate.  Di giorno passeggia o siede sotto i portici esterni, senza importunare alcuno o chiedere soldi. Di notte, chiude l’accesso in ferro della stazione e dorme su una panchina interna . Ed al mattino seguente, la storia si ripete ! Lo vedono da settimane i viaggiatori forestieri  in transito, lo notano h 24 i venafrani della zona, ma nessuno interviene affinché l’uomo venga trasferito in luogo apposito, se non ha dove altro andare.

Disinteresse assoluto per il soggetto in questione, nonché per il decoro e l’immagine stessa di Venafro ! Si, nostro malgrado non possiamo che convenire col venafrano di cui all’inizio di questo scritto circa la sua desolante e sconfortata affermazione …  “Venafro, un paese da rifare !”.

 

 

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